sabato 4 ottobre 2014

La collina del disonore

Quando una decina di giorni fa scrivemmo l’articolo “stupri per la libertà”, sapevamo cosa stava succedendo ma non immaginavamo nemmeno noi quali fossero le dimensioni delle atrocità nell’Ucraina sud-orientale. Oggi le fosse comuni, gli stupri, le torture da parte delle Guardie Nazionali e del Pravyi Sektor, emergono con tale chiarezza che sono costretti a parlarne persino i giornali di (quasi) mezza Europa. Sono costretti a dire qualcosa anche Organizzazioni come l’OSCE e ONU nate e pagate per far finta di non vedere non sentire e non parlare. Unica eccezione in questo quadro (il che giustifica il “quasi” di qualche riga fa) la stampa italiana. Solo questa, ancora, nonostante i bombardamenti delle scuole di ieri, le fosse comuni e tante altre piacevolezze continua ad attribuirne la responsabilità a “mano ignota”. Come dire che non si sa chi è stato. Oppure, in altre parole, insiste nella tesi che i combattenti della “Novorossija” bombardano se stessi! Di tutto si potrà dire dei media italiani ma non di certo che, a modo loro, manchino di coraggio. Infatti per continuare a dire certe cose ci vuole, come si dice qui in Romagna: “un coraggio da leoni!”. Però bisogna ammettere che, dopo aver scoperto chi è il “premier ombra” qui in Italia cioè Yoram Gutgeld, l’attenuante ai poveri giornali italiani (che vivono solo di soldi pubblici) occorre darla, sia pure a malincuore. E poi, come diceva Don Abbondio: “,,,se uno il coraggio non ce l’ha non glielo si può dare...”

 Woland