Quando una decina di giorni fa scrivemmo l’articolo “stupri per la libertà”, sapevamo cosa stava succedendo ma non immaginavamo nemmeno noi quali fossero le dimensioni delle atrocità nell’Ucraina sud-orientale. Oggi le fosse comuni, gli stupri, le torture da parte delle Guardie Nazionali e del Pravyi Sektor, emergono con tale chiarezza che sono costretti a parlarne persino i giornali di (quasi) mezza Europa. Sono costretti a dire qualcosa anche Organizzazioni come l’OSCE e ONU nate e pagate per far finta di non vedere non sentire e non parlare. Unica eccezione in questo quadro (il che giustifica il “quasi” di qualche riga fa) la stampa italiana. Solo questa, ancora, nonostante i bombardamenti delle scuole di ieri, le fosse comuni e tante altre piacevolezze continua ad attribuirne la responsabilità a “mano ignota”. Come dire che non si sa chi è stato. Oppure, in altre parole, insiste nella tesi che i combattenti della “Novorossija” bombardano se stessi! Di tutto si potrà dire dei media italiani ma non di certo che, a modo loro, manchino di coraggio. Infatti per continuare a dire certe cose ci vuole, come si dice qui in Romagna: “un coraggio da leoni!”. Però bisogna ammettere che, dopo aver scoperto chi è il “premier ombra” qui in Italia cioè Yoram Gutgeld, l’attenuante ai poveri giornali italiani (che vivono solo di soldi pubblici) occorre darla, sia pure a malincuore. E poi, come diceva Don Abbondio: “,,,se uno il coraggio non ce l’ha non glielo si può dare...”
Woland