domenica 12 aprile 2015

Eppure c'è

Eppure a Rimini, istituzionalmente, una opposizione c'è. Purtroppo nulla di serio, riescono però a combinare inciuci, false liste d'accompagno, perfino in moscone, curialismo per tutte le stagioni seminarili, tre quotidiani locali sdraiati, categorie quasi indecenti nel loro smaccato collatelarismo. Uno spaccato impietoso, omettendo il tanto, troppo che non esce perchè nessuno vuole. L'unica forza che ha tentato, amatorialmente, di affrontare il tema è stato il M5S. Senza una forte e radicata organizzazione non vai da nessuna parte se non disperatamente a denunciare in..Procura. Come non sapessero già tutto. Impreparazione, poca conoscenza della città, incapacità? Sono tutti problemi presenti nelle formazioni (pochissime) che hanno tentato seriamente di creare la maledetta ma necessaria alternativa. Nei comuni vicini ci sono riusciti senza scomodare i miracoli. Scegliendo candidati credibili, alcuni con notevoli esperienze alle spalle. L'ho detto tante volte: l'unico che avrebbe "sicuramente" fatto saltare il banco oltre dieci anni fa, risparmiandoci il Ravaioli Ter e perfino Gnassi, era Vittorio Tadei. Prima consigliato curialmente e poi ritirato "amorevolmente" per presunta insufficienza cardiaca. Il suo Cuore allora batteva talmente forte che avrebbe "battuto" ogni altra espressione della società civile riminese, aggrappata come non mai al medico Ravaioli. Paolizzi è una bravissima persona capace anche di curare Melucci, quindi potenzialmente adatto ad imprese titaniche, ma è la collocazione che è ibrida. Una Lista deve essere "contro" anche ferocemente. Non un trampolino per riciclati (non sarebbe niente), ma soprattutto incapaci collaudati e sperimentati. Personaggini di livello basso che hanno esaurito il tempo delle mele piddine e tentano le strade del civismo. Non sono tutti così, ma i pochi emergenti, rimangono imprigionati nel gruppo. Non ho ancora un giudizio sul resto che si sta muovendo. L'opposizione in Città si chiama SalvaRimini, da oltre dieci anni e molto felicemente Rimini 2.0 con un'anzianità quasi giovanile. Il resto come si dice è fuffa dalemiana. Quando si uniranno negli intenti le forze politiche doverosamente in opposizione a questo Pd, allora lo scenario può cambiare. Fino a quando il M5S corre per aggiungere qualche fortunato Mottino al carnet degli eletti non cambia niente, se non l'accentuata moria degli attivisti. Discorso analogo per Lega ed il guazzabuglio sparso del Pdl in concordato senza continuità. Un quadro talmente chiaro sul quale non necessitano altre spiegazioni. Il Pd sa bene che con Gnassi corre il rischio "impossibile" di perdere. Il 27% del dimenticato Bersani raccolto in una platea del 70% dell'elettorato vale molto di più del 40% di Renzi incassato con la metà scarsa degli elettori. Il miracoloso 25 del M5S è stato frutto di una partecipazione attiva dei cittadini, oltre le aspettative. Oggi più di ieri vince chi spinge a votare. In campo locale c'è anche il vantaggio del ballottaggio. Il gnassismo costretto ad una scelta secca perde. Un peccato perchè il solo Fulgor ci porterà almeno mezzo milione di turisti. Sommati ai 38 mila mensili, 500 mila annuali del Palas, al milione del Fellini, ci costringerà ad aprire la..Questura per metterli.

P.O.S.
Non parliamo poi dell'indotto della Fiera