sabato 11 aprile 2015

Gramellenko

Fino a qualche tempo fa Gramellini faceva o cercava di fare della satira. Ora la fa su se stesso. Stamattina nella consueta rubrica sulla “Stampa” di Torino ce la mette tutta per giustificare la legge ucraina che equipara nazismo e comunismo. Il problema è che questa legge, come quella da tempo in vigore nei paesi baltici, non è un’equiparazione teorica ma è un insieme di sanzioni amministrative penali per chi non esamina, studia, diffonde la Storia in questa “giusta prospettiva”. Si tratta della classica “norma penale in bianco” che permette di imputare o punire tutti quelli che non aderiscono alla “Verità Ufficiale” proprio come quella del Ministero del romanzo di Orwell 1984. Queste leggi non sono per nulla diverse da quelle dei vituperati regimi che vorrebbero cancellare. Gramellini ammette che da noi, in Italia, sarebbe un “po’ difficile” approvare una legge del genere. Si coglie un po’ di tristezza in questa affermazione ma consoliamo il nostro eroe: con Renzi riusciremo a fare anche questa. In ogni caso quando si tratta di leggi “negazioniste” il nemico vero non è come fa finta di credere Gramellini, il comunismo, bensì la Storia. 

 Woland P.S. 
L’amico Lugaresi, in gioventù e maturità orgogliosamente comunista, si sente fischiare le orecchie. Teme che fra un po’ gli arriverà una convocazione dal nuovo “Ministero della Verità”.