giovedì 16 aprile 2015

Siamo tutti Gramellenko

Oggi il Mastrolilli che da New York scrive sulla “Stampa” di Torino avverte che Renzi, ricevuto fra poco da Obama, subirà un severo esame. Gli americani non sono affatto contenti della visita che l’omino di Firenze ha fatto il mese scorso a Putin e vogliono interrogarlo a fondo su questo argomento. Il bello è che il povero Renzi non potrà nemmeno dire, come avrebbe fatto invece sicuramente Berlusconi, che lui e Putin avrebbero parlato di F…… La cosa è perfettamente comprensibile tenuto conto dell’altissima considerazione in cui gli statunitensi tengono i loro alleati/ sudditi. Il Mastrolilli si premura anche di avvertire (come se non se ne fosse accorto nessuno) che l’atteggiamento degli Stati Uniti verso la Russia è cambiato ed è diventato molto più duro. La colpa ovviamente è delle “aggressioni” di Putin. Per convincersene basta guardare quello che è successo a Kiev, col colpo di stato del 22 febbraio 2014 e sta per succedere, nel remoto ma strategico, Kirghizistan, ai confini meridionali della Russia. A proposito, anche lì infatti, come a Kiev alla fine del 2013, quando si organizzava “Majdan”, stanno arrivando enormi aerei per l’ambasciata Usa di colà con centinaia di tonnellate di “posta diplomatica” (!!!). Il problema è che dalle stive di questi cargo (tra l’altro Ucraini) non si sente odore di colla da francobollo, ma quello di inchiostro di dollari appena stampati destinati a chi non c’è nemmeno bisogno di dirlo. Come dicevamo ieri quindi la morale è che i rapporti tra noi, “Occidente” e l’ “Orso Russo” stanno per avere un altro brusco peggioramento. Con ricadute nulle per gli Stati Uniti, ma gravissime per l’Europa e per l’Italia in particolare. Attendiamo anche con ansia il prossimo articolo di fondo di Massimo Gramellenko che ci spiegherà perché va bene così.
 Woland