giovedì 9 aprile 2015

Italiani: "minus quam merdam"

Una volta gli italiani venivano definiti “brava gente”. Una settimana fa, più o meno, il Presidente dell’Estonia Toomas Ilves in un’intervista al “Times” di Londra ci ha definiti, insieme ai greci, “gli utili idioti” di tutti in Europa. E’ un ulteriore segno che ci siamo davvero ridotti male. Abbiamo aspettato tutti questi giorni per commentare la notizia sperando che qualcosa, almeno un piccolo sussulto di dignità, apparisse sulla stampa italiana. Risultato: zero porto zero. Eppure la cosa ha avuto un notevole clamore sulla stampa straniera ed è facilmente reperibile sul Web anche in autorevoli siti italiani. Ma sulla stampa del regime appunto: “zero porto zero”. E’ vero che da alcuni anni un paio di nostri soldati sono detenuti in India, ma almeno l’India è una grande potenza e i due marò qualche sbaglio, magari involontario, potevano averlo fatto. Ma prendersi degli idioti dagli estoni senza muovere un muscolo è veramente al di sopra di ogni immaginazione. Evidentemente le nostre TV e i nostri “giornaloni” sono troppo impegnati nei salmi a favore del Jobs act per preoccuparsi degli insulti estoni. A proposito l’Estonia fino a ieri era nota per poche cose: la bellezza dei laghi, la ferocia delle SS arruolate durante la Seconda Guerra Mondiale e la dura politica repressiva nei confronti delle minoranze russofone. Da ora può aggiungere al suo carnet l’aver dato degli idioti agli italiani. E senza che questi facciano nemmeno finta di accorgersene. E’ proprio vero, ormai valiamo, sul piano internazionale, quello che dicevamo alle matricole ai tempi, ahimè lontani, dell’Università: “minus quam merdam”. E pensare che per andar dietro a questi gentiluomini che ci chiamano idioti (polacchi, baltici, rumeni, ecc. ecc.) con l’alto patrocinio americano, abbiamo rovinato forse per sempre i nostri rapporti economici con la Russia!! Per conferma digitare “Aeroporto Fellini Rimini”... . 

 Woland

P.S.
Ultim'ora. L'ambasciata estone a Roma dice che il Presidente non ha mai pronunciato le frasi offensive riportate dal Times, ma sono una propria "assunzione" del giornalista. La colpa è del giornalista inglese.