martedì 28 aprile 2015

Il Generale

Per gentile concessione pubblichiamo l'intervento del Gen. Enrico Cecchi all'Assemblea degli azionisti Carim.

Anzitutto spero che nessuno mi abbia talmente sottovalutato da pensare che non avessi una precisa strategia con i miei interventi nelle pregresse assemblee. Oggi sono contento. Finalmente la Fondazione ha partorito qualcosa. Il Presidente ed i suoi conventuali (ciellini, azione cattolica, rotariani, curiali e "martiniani") si sono talmente preoccupati di una lista "pericolosa" che hanno abortito una lista "amica". Un orribile caravanserraglio di mogli, cognati, figli, cugini, compari, nipoti e postulanti clientelari di ogni tipo! Pertanto con commiserazione, guardo al Geometra Ticchi ed alla sua"Pasquinelliana" lista di "rimorchio". Cosa capiscono di tecnica bancaria? Che esperienza hanno? A chi possono essere di aiuto? Infine non riesco proprio a comprendere come possano degli operatori istituzionali andare a votarli!!!! Un'altra mia odierna soddisfazione: il mondo degli industriali si è mosso!! Probabilmente lo avrebbero fatto comunque, ma voglio illudermi che i miei interventi e le mie querele li abbiano spronati. Hanno proposto una lista tecnica con soggetti di alta competenza bancaria e soprattutto non riminesi. Credo sia ben chiaro il mio invito a votare per questa Lista. La N°2. Se si vuole riqualificare il CdA della Carim non c'è confronto tra le due liste di minoranza: da una parte i soliti " amici dei miei amici" e dall'altra dei tecnici. Ma non illudetevi: oggi non ha alcuna importanza chi dovesse vincere tra le due liste di minoranza. Il vero problema è la Presidenza della Fondazione. Ho sempre saputo che questa piovra tentacolare sarebbe stata difficilmente aggredibile e quindi ho attaccato adendo le vie legali. Infatti proseguono puntuali le mie denunce querele alla locale Procura della Repubblica, così magari qualcuno si sveglia! Il mio vero obiettivo è stato sempre unico: rimuovere gli incapaci, i compagni di merende, i marpioni dai loro posti di potere! Questa Banca è nelle mani di un socio tiranno, un piccolo comitato d'affari ovvero un ristretto gruppo di persone che non vi ha investito un euro, ma che gestisce tutto. Persone scelte con procedure quasi esoteriche che dovrebbero garantire la selezione dei migliori uomini della nostra Città per tutelare un bene essenziale: la nostra Banca. Persone scelte con criteri così complicati che di essi non se ne parla se non a bassa voce nei soliti salotti buoni cittadini o nel convento francescano di Villa Verucchio. Ed alla fine questo è il risultato: un ambiente cattomassonico privo di attributi!! Oggi è già tardi per delle scelte strategiche, e cosa sta facendo la Fondazione? Nulla. Il suo Presidente ha fatto addirittura saltare in malo modo la fusione con la Cassa di Risparmio di Cesena! Vergognatevi! E' ora che la Città e la sua Banca si compattino in tutte le loro componenti e dicano basta! E' il momento di attaccare con decisione, non tanto la Fondazione come Ente, ma il suo funesto Presidente! Una Fondazione che non ha alcuna cura e rispetto della Carim e la considera solo una vacca da mungere per mantenere i propri privilegi, anche economici. Lei signor Presidente deve occuparsi di sagre musicali, di compianti sui cristi, di tombaroli e non di banche e soprattutto non della nostra Banca! E voi del Consiglio Generale della Fondazione: svegliatevi! E' vostro compito preciso curare le strategie di gestione della partecipazione che avete nella Carim. Fatelo! Tenete a mente che nessuna delle Fondazioni che ha venduto la propria banca ha mai ottenuto nulla di buono per la propria città. Avvocato Pasquinelli...torno a ripeterglielo, si dimetta! Scompaia dalla vista di una Città che in altri tempi l'avrebbe cacciata calci nel sedere.