L'evangelico sondaggio che ha messo Gnassi "tra gli ultimi" non finirà, come recita il più bel romanzo cristiano, con l'ascesa tra i primi ma più domesticamente (se va bene) con il ritorno in una delle sue tante abitazioni. I circoli del Pd a Rimini sono oggi nelle mani di personaggini sconosciuti, sbarcati quasi clandestinamente nella politica di un partito nato piuttosto di sinistra. Sono sempre quelli che hanno chiesto l'espulsione" di Melucci dalla poltrona regionale, però nessuno di questi fantasmi partecipa ad un dibattito o duello virtuale. Il povero Maurizio è costretto, da solo, a difendere l'onore perduto. Rimane sempre un bel combattente, ma sono troppe le pezze, i buchi ed i comakerting da chiudere. Ci prova, ma non convince nessuno. Tanto più che difendere il vecchio sistema Errani nel turismo significa giocare in difesa di un mondo che non esiste più, come quel turismo. L'ultima classifica non è un sondaggio isolato al pari di quelli che una volta si abbattevano su Ravaioli, ma era difficile colpirlo non c'era (quasi) mai. Per mostrare posizioni da podio si devono occupare di puttane e malavita assortita, allora emerge il nostro indiscusso palmares. Non è ancora arrivato nessun sondaggio sui..debiti. Anche su quel versante dovremmo essere piazzati bene, almeno il podio ci spetta. Quando arriva l'ora dei bilanci di certe galassie o partecipate avremo il polso della situazione fallimentare. A parte il meritorio sforzo che compiono gli amici di Rimini 2.0, pur appesantiti dagli articoli danteschi di Gambini, nessuno sembra occuparsi dei veri drammi di questa città. Non è il porfido del Lungomare che determinerà il vincitore. Un'opera necessitante, ma che dovrebbe suggellare la trasformazione del nostro turismo, senza pensare che da sola lo possa cambiare. Amministrare significa usare i due strumenti che la legge ti concede: la pianificazione urbanistica e quella finanziaria. Gli altri sono fila dritto per incapaci o unti dal signore del pidi. Su questi temi si dovrebbe organizzare il confronto tra i partecipanti, anche finti, alla fascia tricolore. La cosa avvilente è la qualità e professionalità di chi si professa classe dirigente di maggioranza o minoranza. La natura del civismo è fonte di onesti dubbi visti i partecipanti passati. Molto spesso figurine di scarto del Pd. Per essere alternativi non si possono usare le stesse slide dell'Ermeti sindacale. O trovate uno slogan comprensibile, attraente e possibilmente un candidato anche modestamente spendibile oppure lasciate perdere. Corrado Paolizzi sarebbe largamente utilizzabile anche per una strategia più ampia. Il mercato delle offerte politiche è saturo, manca il lavoro. Quello non lo inventate con il Lungomare ad un tanto per bagnino. Se si potessero mangiare i progetti e le promesse saremmo tutti sazi ma disperati.