mercoledì 15 aprile 2015

L'Europa vuole l'Iva

L'Europa che conta non si fida più dell' ...innominabile (Grillo docet). Ha bocciato la sua manovrina elettorale fatta di tante balle, mentre richiede il rispetto dei patti sottoscritti. L'unico modo (all'italiana) di rimanere pur pericolosamente in equilibrio finanziario è l'aumento dell'Iva. Pochi maledetti ma certi. Anche la crescita che da mesi gli avvistatori di regime annunciano è stata segata dal Fmi. I grembiulini d'alto bordo che ci avevano imposto Monti, uno di loro, si erano poi accontentati del "lesso" Letta, ma su...non erano d'accordo. Le informazioni riservate lo davano molto più vicino alla ruota della fortuna berlusconiana che ad una sinistra pur ridicola nelle sue nuove sembianze. Quando perfino il Corriere del Pd locale inizia ad avere dubbi sul Fellini, significa che la strada del fallimento politico di Gnassi è accertata. Non basta una Lista al giorno che fortunatamente non toglie il "Medico" di torno. Caro Paolizzi, io sono una specialista degli errori personali, ma la mia città la conosco come pochi, deinde anche gli abitanti che si agitano per un posto. Non è più la rincorsa di una volta. Oggi fare il consigliere comunale è poltroncina poco gradita. Alzare la mano senza capire è pilates non politica. Uno stretching che ti porta solo qualche euro. Ti puoi rifare con simpatici selfie od allegre bicchierate. Non tutti interpretano il ruolo seriamente come il mio amico Morollino. Ma al di fuori del neonato M5S per gli altri la fortuna non ti premia con 20 mila euro mensili se non sei almeno una Petitti od Arlotti. La nascita mattutina ed anche serale delle liste soggiace ad un ormai consacrato tentativo di fare una finta opposizione. Cercano i modi migliori, perfino eleganti nelle loro brochure programmatiche. Ogni lista è un altro favore al Pd. Non vi sembra di averne fatti sa? Se volete giocare all'opposizione, trovate un candidato credibile, non necessariamente dotato dei certificati di comunione seminarile e del pass curiale, con una pur modesta esperienza e capacità. Compilate un programma che non preveda il quindicesimo lungomare ma le cinque/sei cose necessitanti per Rimini. In primo luogo la legalità. Che non è solo bandire i ladri, parlo di quella politica ed amministrativa. Le opportunità ci devono essere per tutti. Bandi, appalti, concorsi, poltrone e ..strumenti urbanistici. Non ho mai ascoltato un presunto o certo candidato che si cimenta su questi temi "disturbanti" il Pd di casa. Gli unici a provarci a lunedì alterni sono stati gli attivisti del M5S. Oggi pur in presenza di una ripresa degli amori nazionali si trovano ad essere una famigliola legata alle poltrone parlamentari. Non puoi prendere i voti solo perchè gli altri sono infinitamente peggio. Mai come adesso esiste un prateria perfino sabbiosa, ma non avete un candidato o meglio ne avete tre/quattro che si agitano per montare sulla fortunata ruota del Blog. Fra tutti non fanno una .,.Petitti. Ed allora dovete volete andare con i meravigliosi post e sfottò e perfino un divertente telegiornale? Oggi a Rimini il M5S si chiama Cardone e per fortuna. Il Movimento dovrebbe essere il perno attorno al quale gira l'opposizione democratica nella Città, non un fantastico Centro dell'Impiego.