sabato 25 aprile 2015

La Truffa

Il governo festeggia il primo mese di vita della riforma con 92 mila nuovi contratti, un quarto dei quali a tempo indeterminato. La legge nasconde però il rischio, anzi la certezza, che licenziare sia vantaggioso. La Camusso per una volta aveva ragione. Narra Repubblica Espresso una serie di episodi incredibili: quando i carabinieri sono entrati nel locale che sulla carta ospitava la nuova azienda tessile, sono rimasti di sasso. Non solo non c’erano i 49 dipendenti da poco ingaggiati a tempo indeterminato ma nemmeno i macchinari. Siamo a Santa Maria a Vico, in provincia di Caserta. Le province territoriali sono 110 tutte ancora funzionanti. Solo le agevolazioni concesse dallo Stato sarebbero state vere. Centinaia di migliaia di euro da mettere in tasca grazie alle misure pensate per rilanciare l’occupazione. Sembra l'incentivo a organizzare delle truffe contributive e lavorative. Non ne avevamo bisogno siamo al professionismo. Sempre lo stesso settimanale di proprietà del dichiarante redditi in Svizzera ma adorante (ancora per quanto?) la sua creatura renziana in Italia, citava l'esempio della Call&Call, una azienda intenzionata a chiudere lo stabilimento e dare il benservito a 186 operatori a tempo indeterminato del call center. Ma al tempo stesso, denunciano i sindacati , assumendo personale nelle altre sedi di Roma e Locri, che fanno capo ad altre srl del gruppo. Tutti dipendenti ingaggiati col contratto a tutele crescenti introdotto dal Jobs act, meno oneroso e con gli annessi sgravi previsti per le nuove assunzioni. La sostituzione dei vecchi contratti col nuovo, era uno dei pericoli che la Susanna Cgil aveva adombrato. Ermenegildo Zegna ha annunciato l’intenzione di chiudere lo stabilimento. I 230 dipendenti, per lo più donne e con stipendi attorno ai 1.100 euro, il doppio di quelli dell'ExpòPd, avrebbero dovuto accettare di essere riassorbiti in uno degli altri impianti di Parma, Novara o Biella. Spostarsi a centinaia di chilometri per dare modo all'azienda di accedere alle agevolazioni. La legge Fornero prevedeva da 12 a 24 mensilità per i licenziamenti individuali. In tal caso invece, azzerando l’anzianità di servizio, dopo un anno potrebbero essere mandati via con la corresponsione di appena 4 mesi di stipendio. Non è straordinario che il Jobs Act si sia rivelato dall'inizio e si ripeterà sempre più un ottimo campo per i truffatori. Specialità nella quale eccelliamo. Quello che è meraviglioso è che lo scriva Repubblica Espresso, segno che l'allievo di Verdini inizia ad avere qualche problema con i cittadini..elettori. Non è mica Gnassi.