sabato 7 novembre 2015

Accoltellato

Desidero dire 2 parole appena sull'accoltellamento in centro che voi della stampa avete catalogato ed etichettato impropriamente come “fatto di sangue” dimenticando che da che mondo e mondo giornali o no un episodio “sanguinoso” o “di sangue” qualifica un evento in cui vi sono uno o più morti ma non voglio fare la maestrina, per carità, lungi da me! Allora dicevo quando leggo di questi “accoltellamenti” che vedono quasi sempre fra i protagonisti emigrati e segnatamente nordafricani: anche a me, che sono buonissima, talora mi viene da pensare “ognuno a casa sua, e a calci nel culo, aria!”. Questo in quanto da parte dei nostri governi vi è stata una politica della immigrazione assurda come non avviene in alcun stato civile ed ognuno di noi la subisce sotto qualche profilo che sia la sicurezza, la competizione nel lavoro od altro. Ma voi dovete mettervi nei panni di questi magrebini che non hanno nulla e che inizialmente sono venuti quì per lavorare e si trovano invece “fantasma in la ciudad”, reietti, malvisti da tutti: l'ultimo grado della scala sociale. Arrivano che non hanno precedenti penali, diventano delinquenti qui. In Piazza Cavour per venire all'uopo si crea un tipico faccia a faccia fra i “locali”, specie universitari "benestanti" tutti aifonati e griffati, e questi..."pezzenti" africani senza un franco: è chiaro che scocchi la scintilla; questi, alcuni, per 5 euro si butterebbero a mare! Potrebbero restare nella loro Africa ma qui stanno meglio che a casa loro, godono delle briciole del nostro consumismo, sempre meglio che un cazzo di niente come c’è da loro: una casa senza finestre, 2 capre etc.: “le luci della città"li attirano qui. Quelli “buoni” si adattano: fatalisticamente: mangiano alla Caritas – sempre che non arrivino con 5 minuti di ritardo altrimenti li mandano aff… anche lì -, dormono nelle colonie, e vanno avanti, sperando che cambi. Quelli che non ci stanno, che non capiscono perché loro non hanno nulla e noi si ha auto, case, abiti etc., spacciano, rubacchiano portafogli sui bus etc. Li beccano, danno loro 2 anni, 4 anni, 8 anni per aver rubato in un supermercato 2 birre, +resistenza a pubblico ufficiale+oltraggio+lesioni guaribili etc. Escono, hanno imparato l’italiano e la delinquenza e son peggio di prima. Certo anche a me spaventano ma davvero io credo che non ci sia nessuno senza speranza, neppure il più incallito dei delinquenti. In altri paesi ci sono quartieri dove non entrano le forze dell’ordine, ghetti: da noi siamo tutti assieme, i Primi e gli Ulltimi. E gli ultimi cominciano ad essere tanti, quelli che sono uori dal benessere. Se qualcuno desse loro un lavoro, sarebbero "normali", ma lavoro in Italia oggi non c’è. D'altra parte i media sanno bene che il cuore ha ke sue ragioni che la ragione non conosce quindi la pubblica opinione è costantemente ondivaga fra buonismo e repulsione: a seconda che in prima pagina metti un. bimbo migrante. morto sulla spiaggia o una testa tagliata.
 AS.