venerdì 26 febbraio 2016

Un'Oasi di guai

Caro Giorgio Mussoni, presidente dell'Oasi Confartigianato, la sua storia e le antiche conoscenze in materia di Demanio Marittimo, la pongono, per le offese ricevute (la capisco) dalle altre rappresentanze di categoria, davanti al classico bivio: ritirarsi o tentare una soluzione operativa. Per il rispetto che sicuramente porta nei confronti dei suoi associati, non ripeta l'errore che fece all'indomani dell'approvazione dell'originario Piano Spiaggia. Per paura di essere emarginato, trovò più facile ergersi a paladino di retrive posizioni, portate avanti proprio da coloro che oggi la mettono sulla brandina degli imputati. Lei sa bene, come il sottoscritto, che l'idea dello Stabilimento Balneare, formulata in quel piano (2006), aveva le miracolose possibilità di evitare lo sfacelo che sta avvenendo. Siete stati gettati nel baratro europeo dai vostri soccorritori politici. Quanti ne avete cambiati? Più di me. Con quel Piano in cambio di investimenti che dovevate rischiare avreste ricevuto concessioni demaniali superiori ai 30 anni. I bisnonni della spiaggia. Dopo la miriade di invenzioni per "superare" la Bolkestein, mi permetto di suggerire la "soluzione". Presentate direttamente come imprenditori, una proposta per il Piano Operativo Comunale (POC), senza dirlo al delegato. Oltre al vostro legittimo interesse, potete evitare il doppio disastro che si sta prefigurando: a) lo status "immobile" della spiaggia fino al 2018, con possibili contenziosi fino al 2020 e oltre, con la certezza di creare uno "spezzatino" balneare. I bandi verranno impostati su lotti che fanno riferimento alle vecchie concessioni. Una tragedia che preclude la possibilità di innovazioni, da tutti auspicate. Per essere reale si deve muovere con accorpamenti almeno di 150 mt fronte mare b) Il secondo dramma è la futura organizzazione del lungomare e delle aree in fregio. Procedendo per singoli progetti è scontato che siano improntati su attività commerciali, aumentando la confusione organizzativa della spiaggia e provocando un depauperamento della rete posizionata sulle litoranee. Terminata la sintetica analisi delle prospettive future, condivido ogni parola dedicata a Rimini nelle trasmissioni della vostra Confartigianato. Il centro del sistema è il turismo balneare, volano naturale anche per gli altri sistemi di accoglienza. Una formula che per essere esaustiva deve toccare, dopo spiaggia e commercio, anche la terza gamba: gli albergatori. La spiaggia si fa carico di quei servizi complementari che non possono trovare spazio nella quasi totalità del nostro ricettivo. Anche una camera a 10 euro corrisponde quasi sempre ad un ombrellino affittato. Una strategia che si fonda sull'esatto contrario di quello che dice e purtroppo fa, lo Strategico Ermeti. Si è mosso (sempre) per ridurre quantitativamente il nostro ricettivo. Fin dai tempi della lotta contro le colonie trasformabili in Hotel pentastellati. La prospettiva sono condhotel o minilocali occupati venti giorni all'anno, modello Porto Verde? Augurandomi che possa condividere questa mia succinta impostazione, rimango disponibile a qualsiasi collaborazione, compresa la parte più squisitamente politica, Sarebbe un salto auspicabile per tutti, abbandonando i "promittenti" zone libere e privilegi indecenti. In presenza di una programmazione e pianificazione di questa portata saremmo in grado di assorbire i bandi. I vincitori saranno quelli che hanno concorso per l'autentico rilancio di Rimini. E' secondaria a questo punto la presenza immancabile di Arlotti e sarà ininfluente se a Roma arrivano 4/6 milioni di canoni, invece dei 2/3 attuali. Una rivoluzione sulla parte più pregiata della Città ha risvolti superiori agli indotti di Cagnoni. Giorgio ho detto tutto.