domenica 7 febbraio 2016

Uno spettro di speranza

Permettete che mi presenti: sono una fantasma. Così sono stata chiamata da "chi crede di essere considerato un mezzo per capire le dinamiche nascoste della politica da operetta riminese". O da chi parla dei diritti invece di parlare degli obblighi di un movimento cittadino. Possiamo parlare di un "bazooka" del 10% (minimo) come fosse già un lavoro compiuto, come non servisse un continuo flusso di persone e idee nuove per continuare o (per carità!) arrivare oltre? Con questa premessa il logo del Movimento 5 Stelle non fa gola, ma rappresenta l'idea di un Italia migliore, un modo per tutti i cittadini di partecipare allo sviluppo della propria città. Noi "fantasmi" siamo stati rappresentati come un gruppo assetato di potere: tra vecchie volpi come Lugaresi e Baschetti e "vari usati poco garantiti", per citare due che sicuramente reggono i colpi. Il nostro unico scopo è rubare il M5S ai suoi "legittimi proprietari". Non è stato detto cosa faremo una volta ottenuto questo "potere", lasciando così sottintendere che sperpereremo e ci arricchiremo secondo la tradizione politica italiana. Perché, sebbene si conoscano già i nostri nomi e, per alcuni di noi, anche i mestieri o le nostre parentele, il genuino progetto che c'è dietro di noi "fantasmi" non è conosciuto da chi mira soltanto al facile sputtanamento e alla distorsione dei fatti. Quando sarà il momento presenteremo il nostro progetto, lo faremo noi, con le nostre parole. Vorrei invece rivelare chi siamo noi "fantasmi" veramente. Mia mamma mi diceva sempre che se non vai a votare perdi il diritto di lamentarti. Mio babbo rispondeva a chi diceva di non conoscere la politica "Hai mai aspettato un autobus in ritardo? Allora conosci la politica". Siamo dei normali cittadini, con varie origini ed esperienze. Abbiamo in comune Rimini, dove noi ci sentiamo a casa. L'unica cosa che vogliamo è prenderci cura della nostra casa. Alcuni di noi hanno già esperienze di attivismo politico, altri sono nati con la politica in casa, i cosìddetti figli piazzati. Una parte di noi si avvicina alla politica comunale per la prima volta. Ci sono imprenditori ed impiegati, operai e mamme a tempo pieno. Ci sono i famosi traditori, la cui unica colpa è di non riconoscersi più nel gruppo certificato "da solo". Non si trovano a loro agio con gli attacchi personali a cui abbiamo assistito ultimamente ma invece di lasciar perdere, come hanno fatto molti altri, cercano un'alternativa. Ci sono italiani e stranieri. Ci sono i giovani che credono di poter cambiare il mondo, partecipare è anche un dovere, se non un esperienza importante. C'è chi conosce un sacco di numeri e dati e li condivide volentieri. Più di uno sanno leggere un bilancio. Siamo madri e padri e siamo tutti figli di qualcuno nel vero senso della parola. Siamo tutti in grado di leggere e di scrivere, senza essere pagati. Non di meno informarci sui fatti necessari per guidare una città nel modo migliore. Di sicuro la volontà non manca. Non so come andrà a finire la certificazione, nè quale gruppo la meriti di più. Non mi pronuncio su ciò che è stato, non è ancora il momento per dire cosa sarà. Ma posso dire ad una città ormai fantasma che forse noi siamo la risposta. Noi crediamo di si.
Una Fantasma
Ps. "Scrooge corse alla finestra, mosso da una curiosità senza speranza, e guardò fuori. L'aria era piena di fantasmi che erravano qua e là senza posa, gemendo. Ciascuno, come lo spettro di Marley, trascinava una catena, alcuni erano incatenati insieme: nessuno era libero. Molti, da vivi erano stati conoscenze personali di Scrooge. Era stato in stretta familiarità con un vecchio spettro in panciotto bianco, che portava un'enorme cassaforte di ferro attaccata alla caviglia, e che si disperava di non poter soccorrere una povera donna con un bimbo in braccio, che vedeva laggiù, sulla soglia di una porta. Il supplizio di tutti loro era quello, senz'altro, di voler intervenire a fin di bene nelle faccende umane.." Un canto di Natale di Charles Dickens.