martedì 23 febbraio 2016

Rimini Nord


La "richiesta" di costruire un Polo Logistico nella Zona Nord di Rimini avanzata dall'Scm ci riporta agli anni 90. Quella che definisco l'era Chicchi. L'unico personaggio che abbia avuto nelle mani Partito e Comune. Si discuteva del nuovo Prg che venne approvato (anche da Gnassi) nel 94, violentato (urbanisticamente) per 21 anni con varianti a richiesta. E' stato abbandonato solo al termine di questa legislatura, Un argomento che i "duri e puri" non affrontano mai. Paura e ignoranza splendidamente mescolate. Pensate che l'unico argomento programmatico (serio) che i 5 Stelle, autocertificati, hanno presentato si chiama Rebout, ma porta la firma di uno Studio molto vicino ai grillini. Il presentatore della proposta è stato l'eurodeputato Affronte. Pensate cosa sarebbe successo se l'avesse fatto il Pd. Non è solo malizia, gioco di correnti ma ignoranza (?) dei rapporti tra politica e istituzioni. Nella discussione del P.R.G. di Rimini, si paventava l'idea di un sistema intermodale a cavallo di Rimini e S.Arcangelo, collegato con la rete ferroviaria. Rimase lettera morta perchè non vi erano i presupposti, Significa che un sistema del genere si giustifica solo sul piano provinciale (almeno), con diverse imprese interessate e quantitativi imponenti da movimentare. Stessa cosa dicasi per i sistemi commerciali ai quali andrebbe collegato un modello di trasporto comune (car sharing). Tenendo conto che in citta "medie" come Rimini si tende  ad una organizzazione basata su "più" centri prossimi all'utenza. Una specie di casella postale che rende inutili i costi di trasbordo dei grandi centri. Per essere più chiari, noleggiato un box in base alle esigenze, questo diventa il luogo del recapito. Compete ad ogni singolo imprenditore il ritiro diretto, tramite corriere, singolarmente o in gruppo. Credo che già questi brevi cenni facciano capire che il trasporto merci è una scienza, composta da una miriade di considerazioni: utenze, strade, tempi, quantità, percorribilità  ecc., ma anche numerosi interfacciamenti: informatici, sconti, merci e gestione. Un puzzle da comporre con procedure organizzative che approdano a contesti puntuali. Gli eventuali scostamenti devono avere rilevanze minime. Il resto è stregoneria o invenzioni strumentali. Posso aggiungere anche i costi ambientali come l'inquinamento e quelli strutturali: nuove arterie e manutenzioni, Dobbiamo ammettere che le (poche) forme realizzate a Rimini sono state un fallimento o quasi, per non perdere l'allenamento. La più famosa e costosa è il Caar. Pensata per tutt'altre destinazioni e terminata come "logistica" di Mercatone, Ikea e ....,Ovvio che con queste prospettive future, l'idea del possesso del capannone della logistica, pur provenendo da fonte imprenditoriale autorevole, consegnata nelle mani di questo Barnum, deve suscitare mille attenzioni sospettose. In questo "commovente" Piano Strutturale che è riuscito ad emergere dai cassetti di Via Rosaspina solo negli ultimi palpiti di legislatura, non è previsto nessun Polo. Ma questo per i maghi dell'urbanistica fantasiosa non è certo il problema. Lo mettono nelle figurine del Master Plan fino alle elezioni, vale come promessa, poi si vedrà. A Rimini funziona così, se non sei una Ruota.