martedì 2 febbraio 2016

I Giochini di Gnassi parte seconda

Fiumicino, arrivato il nuovo "Air force one" di Renzi: ecco quanto costa
Abbiamo iniziato a commentare i "giochini" di Gnassi, sono stati il mantra di un'intera legislatura. Anche le feste e cotillons con luci, effetti e manifesti speciali fanno parte di questo carnevalesco scenario. I cartelli intelligenti rappresentano le variazioni culturali sul tema principale: Niente. Così si potrebbero definire questi cinque anni, contornati però da centinaia di fallimenti. L'unico intervento pesante è stato per Cagnoni. Un salvataggio pieno di mattoni, vietati agli altri, che "dovrebbe" permettere il salvataggio del Palas, prosciugatore dei conti (decenti) della Fiera. Nella prima parte ho trattato il tema del Borgo S.Giuliano sollevato dagli stessi residenti. In questa seconda riflessione vorrei evidenziare quello che sta avvenendo a MarinaCentro. Altro luogo dei piacevoli "giochini" del Sindaco. Nei giardini dietro la macchina fotografica sono in corso lavori infiniti, di cui non si capisce il senso, ma se ne percepiscono i costi enormi contando semplicemente il numero di operai e mezzi che da diversi mesi sono impegnati in questo cantiere "fantasma". Se vai al centro della strada pedonale attigua, dopo i lavori di sistemazione effettuati si è passati da un'ambiente oggettivamente decadente ma con una sua caratterizzazione a qualcosa che non esito definire caricaturale. Un non luogo. Asfalti rovesciati a casaccio che dovendo seguire l'irregolarità dei cordoli perimetrali, diventano ancora più brutti. Il contrasto orribile con rettangoli di pavimentazioni maniacali al posto delle vecchie fioriere presenti sul viale ed infine una serie infinita di tristissime barchette di plastica definibili panchine. Un orribile contrasto con i giardini circostanti lasciati nel loro primitivo degrado. Un "fare" che ho visto ripetersi poco distante su Via Capellini. Anche li colate di asfalto destinato a frantumarsi nel giro di pochi mesi, non essendo stato eseguito il sottofondo. Questo è solo uno spaccato. Parlare di "pochezza" è definizione compiacente. Si agisce a sentimento, la dove mi porta la paura delle elezioni, inspiegabile dal momento che sono già (largamente) vinte. Una assenza recidiva di programmazione, decido io, senza nemmeno il contraltare dei vecchi quartieri che avevano (almeno) una funzione calmieratrice. Ci sono zone nelle quali per Gnassi vale l'accanimento progettuale, altre (tutte) che non vedono uno "stradino" da anni. Per avere conferme fate un giro al centro sportivo (?) costruito con bando riminese davanti all'Hotel Waldorf. Fabio Lisi sarebbe davvero la cura migliore.