martedì 16 febbraio 2016

La testa non serve solo dal parrucchiere

Ho letto le notizie di stampa aventi come oggetto l’interrogazione regionale della consigliera a 5 stelle Raffaella Sensoli, sul conflitto d’interessi della Gloria Lisi da me sollevato il 10 gennaio del 2016 e ripreso da Rimini 2.0 il 19.01. La citata Consigliera (in privato) lo stesso giorno, chiedeva un aiuto, dopo aver letto il mio post e l’articolo. Mi sono reso subito disponibile. Da quel momento più nessun..contatto. Ci sta, colpa forse della Lista Fantasma? Un doveroso ringraziamento lo devo (invece) al Consigliere Tamburini come alla Franchini e Camporesi per la collaborazione nel reperimento degli atti, prontamente segnalati anche alla Sensoli. Veniamo al nocciolo della questione. Il tema da me sollevato partiva da una premessa, suddivisa in tre macro punti: la Boschi e Banca Etruria, la Lisi e Coop. Eucrante e (non bastasse) la Cooperativa Madonna della Scala, Un'insieme popolare di cooperative d'interessi in conflitto. Quale è quello della Gloria Lisi anche Vice Sindaco? Per rispondere al disagio abitativo nel Comune di Rimini, senza bisogno d'occupare, è nato lo sportello “Come Casa”, un servizio di pubblica utilità, gestito dalla Cooperativa Eucrante. Lo scopo è affiancare all’offerta degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, a canone calmierato, anche la eventuale disponibilità privata. Questo sportello ha le stesse mansioni dell'ufficio comunale "Agenzia Sociale per la locazione", nato con tanta enfasi a dicembre 2014. Uno sportello gestito (per caso) dalla coop. Eucrante. L’amministrazione comunale, per i servizi di sostegno al disagio abitativo stanzia risorse pari a 2 milioni di euro, mentre ha già una partecipata come Acer Provincia di Rimini, che opera proprio nel "core business" del diritto alla casa. Sul primo punto, la magistratura ha da tempo espresso un giudizio preciso, non rilevando nessun conflitto d’interesse, giuridicamente perseguibile, perchè la Gloria Lisi, prima di essere nominata assessore si era dimessa da tutte le cariche che ricopriva nelle due cooperative. Non dissento da quella sentenza, ma il "mio" conflitto d'interessi è di natura etica e morale. Non è roba da Pd. Nella legislazione italiana non vi sono norme che lo regolano, avremmo camera e senato, consigli regionali e locali deserti. Il secondo punto è il vero “cappello" al terzo. Un ufficio comunale, nato nel 2014 con tutte le "pompe magne" al pari di una rotatoria con cartello, che doveva dare risposte concrete a chi soffre per il disagio abitativo a Rimini, ha miseramente fallito. Pur avendo a disposizione un budget da Notte Rosa. Aveva inoltre le stesse mansioni dell'ufficio comunale chiamato " Agenzia Sociale per la locazione" nato (sempre) con enfasi a dicembre 2014. Nel corso dell’ultimo anno sono stati stanziati circa 400 mila euro per bollette, contributo affitto, mutuo... oltre ai 700 mila euro giunti dalla Regione. Pare, purtroppo, che "Agenzia Sociale per la locazione" abbia perfezionato solo 30 pratiche. Veniamo al vero nocciolo della questione: perchè affidare ad un soggetto terzo quello che l'Acer, di cui il comune detiene una quota del 34,82% deve compiere? Dopo che la stessa l’amministrazione comunale, per i servizi di sostegno stanzia 2 milioni di euro? Non era giusto che quest'ultima se ne occupasse? Ecco dove volevo arrivare con la mia “indagine”. Perché affidare ad un soggetto terzo un’attività che viene già espletata e pagata ad una società del comune di Rimini? L’interrogazione doveva essere fatta da consiglieri comunali e non da un consigliere Regionale, anche perché gli atti di individuazione e di affidamento alla Coop. Eucrante sono tutti ineccepibili, il vero problema è perché dare 30.000,00 ad una cooperativa, quando abbiamo già chi se ne occupa (ACER) e dove la Lisi si rivolge ogni volta che ha bisogno di trovare alloggi per l'emergenza abitativa. I problemi o si conoscono o si studiano o si rischia di fare solo del polverone mediatico. La risposta della Lisi, seppure cattiva (non mi piace), è ineccepibile. Ma se qualcuno le chiedesse conto di quello che sollevo al terzo punto, forse qualche forte imbarazzo l’avrebbe. Una problema di natura Politica e di Sostanza. Mi permetto un suggerimento alla Consigliera a 5 Stelle: si attivi sulla Legge Regionale che fissa i parametri di accesso agli alloggi di edilizia popolare e quelli della perdita del diritto. Si eviterebbero i casi di pensionati assegnatari con 186 mila euro nel forno o sotto il materasso e daremmo modo ai consiglieri comunali di rivedere il regolamento comunale. Se vuole pur appartenendo al mondo dei fantasmi, le indico norme e..sostanza della questione. Sono sempre disponibile per chiunque voglia risolvere i problemi, quelli veri.
Leonardo Carmine Pistillo