lunedì 22 febbraio 2016

Numeri e Bugie

I numeri dicono che il turismo a Rimini ha perso nel 2015, altri tre (?) punti. Unica realtà del nostro comprensorio con il segno meno. Il Pd riminese che perfino i giornali definiscono inesistente, si difende affermando che devono (ancora) essere interpretati da..Funelli. La nostra (loro) città non può subire il paragone con Cattolica, presto nelle mani golfistiche di Gambini. In ogni caso la Regina ha aumentato le presenza del 3%. Dopo la cura di buche piene di condhotel si vedrà. Volendo interpretare i numeri e facendo finta di farlo seriamente, la grandezza non c'entra. I temi fondamentali sono due: trend degli ultimi anni e la media dei prezzi praticati. Le mie ricerche, aiutato dall'Osservatorio Provinciale più strabico al mondo, dicono che i numeri sono ancora più impietosi. La perdita di presenze, quasi annualmente, supera il 20%, accompagnata, questo è il dramma, dalla stessa percentuale sui prezzi praticati. Abbiamo avuto alla fine degli anni 80 annate in cui le presenze pur parlando ancora di milioni, diminuivano. La stagione alla fine "tirava" di più avendo praticato prezzi più alti. Meno presenze e meno introiti. Non serve taroccare i dati come fossero attivisti. Se consideriamo che il secondo problema (prezzi ribassati), si applica anche al 70/80% dell'offerta rimasta, i numeri sono più impietosi. Si può affermare che pur godendo dell'indotto fieristico che con il suo "sicuro" miliardo droga le statistiche, siamo a meno 50% (almeno). La prova regina, come la famosa intervista "tuttofare", risiede però nei "numeri" del mercato immobiliare, il vero termometro di Rimini. Complice la sfiducia nel governo, si arriva a percentuali da fallimento. I numeri non fotografano solo la realtà, sono un segnale per il futuro. Obbligherebbe alla concretezza, comparazioni dirette e plausibili, ricerche di mercato, innovazioni, strumenti urbanistici e finanziari adatti alla missione. Può essere il Lungomare delle manifestazioni d'interesse a mantenere tutto com'è, il viatico della Rimini Future? Gnassi ha volutamente, deliberatamente, scientemente "distrutto" il Centro Storico. Già svuotato negli anni, con alcune scelte commerciali, accompagnate dalla collocazione mirata di servizi (parcheggi), ha messo la freccia e cartelli indicanti la Grande Distribuzione come soggetto privilegiato. Per la riuscita di questa opera ha impegnato risorse pari a quelle del Trc, per usare paragoni imbarazzanti nella loro inutilità. Il Centro di Rimini sarà un Museo e Cimitero a cielo aperto. Si tratti dell'abitativo, direzionale, commerciale, tutti escono dalle mura per scelta o costrizione. Il futuro si chiama (chiamerebbe) Marina. Cancellando slogan e figurine occorre che tutte le forze politiche, almeno quelle interessate a governare, anche dall'opposizione, affrontino l'argomento. La sabbia, la spiaggia è rimasta l'unica risorsa spendibile nel futuro. Si può iniziare una discussione (seria) con le concessioni regalate fino al 2020 in cambio di niente o sperando nel voto? Come può essere il probabile o certo vincitore della gara elettorale un (presunto) colpevole non solo di pericolose associazioni di potere ma l'autore o certificatore di fallimenti come Aeroporto, Trc, Murri, Novarese, Lungomare Spadazzi, Triangolone del Porto, Questura e..Campi Sportivi? L'unica opera che sembra andare fino in fondo alle nostre bollette si chiama Psbo. Ma prima o poi arrivano a vedere come avete fatto.