giovedì 18 febbraio 2016

Pista Ciclabile (?) del Porto

Sono decine i lettori che "vogliono" spingere il Blog ad affossare (anche) l'ultima invenzione elettorale di Gnassi, prima di venire (ufficialmente) assolto per avere gettato (con altri) 60 milioni senza accorgersene. Dovrei criticare fino all'ingiuria, visti i "precedenti" ciclabili del Sindaco, anche la stupenda pista rossa "detta" del Circolo Nautico, una volta contenitore di velisti e motoristi quasi tutti destrorsi, oggi trasformato "nauticamente" in civivo per Gnassi, solo perchè finisce contro l'ennesimo muretto, cartello o pompa della benzina? Fu proprio il sottoscritto, (2003. preistoria) che sollecitò l'allora assessore alla mobilità Baschetti a trovare una soluzione per quei ciclisti (tantissimi) che usano la banchina come percorso, prendendo insulti ed improperi da tutti. Giunti all'altezza del Faro o si gettavano, pedalando, in mare o proseguivano contro mano, dovendo scavalcare il "mare" di macchine parcheggiate nella darsenetta o quelle in sosta nel Piazzale Boscovich detto della Ruota condonata. La soluzione trovata sembra servire per fare lavorare le solite imprese casalinghe. Per chi ha figli in Turchia potrebbe essere una soluzione accettabile, se lavorasse in una di quelle che non hanno detto "bau" dopo avere rimesso un sacco di soldi con Aeradria. Non sono però mai arrivato a pensare (maliziosamente) che tutti i lavori inutili, ripetitivi, solo e sempre in alcune aree zeppe di sindacale amore siano inventati. Però la GdF sembra di diverso parere. Se iniziano a indagare sugli appalti avranno "straordinari" da chiedere. Se poi decidono di osservare la madre di tutte... Baschetti a costo zero realizzò una ciclabile solo con una diversa organizzazione del parcheggio del Piazzale e l'eliminazione della sosta lungo la darsenetta. Che in prospettiva si sarebbe dovuto fare qualcosa di più organico sia dal punto infrastrutturale, sia per lo sviluppo della rete ciclabile, era cosa scontata. Non a caso promossi e sostenni l'idea di un Piano del Porto, con la soluzione delle tante (tutte) questioni in sospeso. La pista ciclabile odierna con le enormi cifre elettorali impiegate finisce a fare "rifornimento" contro i distributori. Ci eravamo arrivati anche noi a capire che il difficile fosse eliminare le due aree di servizio. Non sono il peggiore dei mali se paragonate alle casine e capanni in prossimità della curva chiamata del "cimiterino" a causa del numero d'incidenti, purtroppo mortali. Il Piano presentato ebbe una audience stimolante da parte delle categorie interessate. Per quello è rimasto nei cassetti, mai rispolverati. Faceva a cazzotti con il Lungomare delle manifestazioni d'interesse. Ma delle centinaia di richieste (in fotocopia) arrivate ne riparleremo. Il Piano presentato al Club Nautico, allora organo "terzo" composto da appassionati del mare, ebbe una accoglienza stimolante. Ovviamente il colonnello a destra di Ravaioli, il mitico A Te Faz Arlotti preferì assegnare uno studio ad una società "non" nemica dei margheritini. Altra forma politica disciolta amabilmente nel renzismo. Il peggio però lo dobbiamo a Gnassi. Il Sindaco non ha mai avuto un'interesse "marino", sono note, con il fido Jamil, solo alcune incursioni su moto d'acqua. Troppo veloci per capire il resto. Stiamo parlando di una industria presente da secoli nel riminese. Via Ravaioli e i due "colonnelli" Melucci&Arlotti, arriviamo alla stagione delle "figurine", l'infanzia dell'amministrare. Prima le immagini dell'albergatore prestato all'urbanistica si accanirono su Piazza 3 Martiri, poi seguendo Ruota, Feste e Pub sono approdate sull'area più pregiata: Lungomare. Ci è rimasto solo questo da distruggere con Spiaggia e Retro. Un terreno dove si consumerà l'ultima battaglia prima di morire da falliti. Tornando al Piano, alla cui stesura avevo partecipato, partiva dall'idea che lungo l'asse del canale portuale arriva una delle tre "ricuciture" tra centro storico e mare. Le altre sono Stazione e Parco Ausa. Una mobilità lenta, ma anche carrabile, vista all'interno del più complesso Piano della Mobilità che seppure votato (da tutti) in Consiglio Comunale portava le stigmate di Baschetti e (dietro) Lugaresi. Troppo per un Pd  arrivato al potere. Molte le specifiche questioni affrontate e lasciate sul terreno,,ciclabile alla Gnassi. Cito i titoli, anche per aiutare (sgrammaticalmente) il figlio di Ennio a compilare il "suo" programma: moli, piazzale boscovich, collegamento s.giuliano, capanni dei pescatori, faro e dintorni, magazzini del sale, casette, distributori, banchine e specchio acqueo a monte del ponte della resistenza. Sulla riva sinistra una riqualificazione delle banchine e del grande marciapiede, mercato ittico, area cantieri, scarico del pescato. Ovvio che un progetto così vasto si sarebbe realizzato a stralci ma con una visione generale. Alle risorse regionali, vista la qualificazione del Porto, si sarebbero aggiunte quelle europee, grazie all'opera insistente di Affronte e del suo addetto stampa e colloqui. Discorso lungo e noioso, potrei aggiungere anche autoreferenziale, ma quando ho letto cosa è riuscito a dire il consigliere Fonti 5 stelle (non sempre) in consiglio, ho subito telefonato al mio Morollino, dicendo di stare tranquillo. Non più tardi di tre anni fa, in corrispondenza della darsenetta fu posizionata una protezione di legno massiccia, messa per impedire la caduta nel porto. Non era più semplice, come dissi ai tecnici, nel mio passeggiare, erigere un muretto in c.a. che contenesse anche le fioriere presenti, con il vantaggio di non togliere spazio a strada o pista ciclabile? Alle volte basterebbe pensare a non fare lavorare solo le ditte..fortunate.

PS L'ho fatta lunga come la pu... che hanno fatto alla nostra Lista.