venerdì 26 febbraio 2016

Ubi major minor cessat

Forse non tutti sanno che a Rimini in clima pre-elettorale si affrontano due fronti sottotraccia: quelli che vorrebbero che il Ceis si spostasse in altra zona per poter recuperare e fruire dell'Anfiteatro e quelli che di spostarne la sede non ne vogliono proprio sapere. I primi hanno una composizione piuttosto "trasversale", mentre i secondi sono perlopiù gli ex allievi della scuola della Zoebeli. Questi ultimi sono una specie di setta diciamo così, e si identificano appunto come gli esponenti di quella.che potremmo.chiamare con buona approssimazione e una concessione alla fantasia la Borghesia Rossa riminese, ex allievi che ivi oggi mandano i propri figli. Come è iniziata a circolare l'idea di 'spostare' il Ceis gli ex allievi ex "rossi" sono corsi ai ripari mettendo nel Cda dell'Istituto d'istruzione due ex parlamentari: Marchioni e Filippini a fare quadrato per respingere ogni attacco teso allo spostamento. Fra gli ex come si può immaginare vi sono oggi tanti della Rimini che comanda e che conta e che ha comandato: tanti e tanti 'mammasantissima' locali che mostrano poi agli allievi come il Potere e la prepotenza contino più della ragionevolezza e del buon senso. L'altro fronte è un'Armata Brancaleone con poche possibilità nel breve di vincere la partita. Ora organizzano addirittura un mini-convegno per dimostrare la menzogna: ossia che il Ceis non può stare che ove si trova in quanto sarebbe stato progettato secondo i criteri pedagogici di Margherita Zoebeli: casette separate per ideologia e teoria. Quando al contrario è invece vero che nel Dopoguerra si dovette fare di necessità virtù e costruire un villaggio simile ai campi profughi, alle baracche di legno degli operai etc., nella impossibilità di costruire un'unica grande struttura, nell'emergenza si ricorse alla struttuea policentrica che oggi sarebbe modulare come modulari sono gli allestimenti nel caso di calamità ex. i container. Personalmente credo che se la Zoebeli fosse viva sarebbe la prima a dire "ok, nessun problema, ci spostiano..."; ma si sa che chi ha potere.lo usa, fosse anche per la comodità di consentire ai figli di fare l'intero ciclo scolastico in un chilometro quadrato: dall'Asilo Baldini al Liceo Classico, passando per il Ceis e le medie Panzini. E pensare che quando facevo le elementari io andare al Ceis era con un espressione di allora "fare le differenziali" in quanto accoglieva alunni con gravi problemi. Dopo, quando fu parificata divenne il Kinderheim dei "Rossi" riminesi, sia per la posizione centrale, sia per le origini socialiste della fondatrice. Infine la scelta della sede fu casuale in quanto trovavasi sulla linea Rimini-Novafeltria quindi risultava comodo l'aprovvigionamento di materiali edili. Inoltre, se anche fosse vera la tesi della importanza della spazialità penso che potrebbe essere riproposta in qualsiasi altro luogo.
nemo pascale