lunedì 15 febbraio 2016

I farisei in Movimento

Pseudo intellettuali senza talento, eticisti senza onestà, portatori di staticità da museo, politicanti da due soldi: sono queste le categorie di ipocriti che Gesù detestava e parecchie volte nel Vangelo parla dell’ipocrisia e contro gli ipocriti. Quando i farisei vogliono mettere Gesù alla prova, chiedendo se fosse lecito pagare le tasse a Cesare (Matteo 22, 15-22); il secondo, quando i sadducei gli sottopongono il caso della donna vedova sette volte (Matteo 22, 24-30). La terza volta in cui si fa riferimento agli ipocriti è nel capitolo 23 del vangelo di Matteo «Tutte le loro opere le fanno per essere osservati dagli uomini; difatti allargano le lor filatterie ed allungano le frange de’ mantelli; ed amano i primi posti ne’ conviti e i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze e d’esser chiamati dalla gente: "Maestro! Ma voi non vi fate chiamar "Maestro", perché uno solo è il vostro maestro, e voi siete tutti fratelli.». Qui gli ipocriti si fanno vanitosi e finiscono per rendersi ridicoli. Il loro esempio è disseminato di scorrettezza e scandalo! Insomma i primi sono gli ipocriti pseudo intellettuali della casistica, che non hanno l’intelligenza di trovare, di spiegare, si trincerano dietro al politicante di lunga data, restano solo nel perimetro della casistica: solo fino qui si può, anzi riesco ad arrivare e dove non riesco millanto, anzi se commetto qualche errore mi si perdoni perché sono un attivista dal 2009! Sono pseudo-intellettuali senza alcun talento del resto hanno imparato bene la lezione, eliminando tutti si risolve il problema di essere controllati da altri cittadini che ti hanno adirittura votato, questo è l’amaro calice di tanti Meetup! E consequentemente rientrano anche tra i secondi quelli dei precetti, che portano il popolo su una strada senza uscita anzi sbagliata per i loro tristi mezzucci e fini. Sono eticisti, cioè si deve far questo, questo, questo, per fare vedere quanto si sia bravi a ripostare riempiendo, dei loro predigeriti da altri più capaci, precetti e post in modo meccanico bacheche e gruppi, ma senza crederci, semmai nella speranza di un immediato tornaconto, dove i cittadini sono solo sagome indistinte da abbindolare. Si adornano di insensati risultati raggiunti, tante cose fittizie per fare finta di essere maestosi, perfetti; e tuttavia non hanno senso della loro misura e non qualità, arrivando soltanto a una staticità da museo. Ma in (Matteo 6, 1-6. 16-18) il Signore parla di un’altra classe di ipocriti, quelli che vanno sul sacro. Questo caso, è il più grave, perché sfiora il peccato contro lo Spirito Santo. E in questa strada ci sono gli ipocriti, che si pavoneggiano nel fare digiuno, nel fare elemosine, nel pregare, nell’aver aperto e chiuso gazebo, raccolto firme chiamato gente per le assemblee pubbliche per far numero. Io penso che quando l’ipocrisia arrivi a quel punto, nella relazione con Dio ma anche con l’altro, si stia abbastanza vicini al peccato contro lo Spirito Santo. Questi non sanno di onestà, questi non sanno d’amore, questi non sanno di verità; sono piccoli, falsi, peggiori di quella brutta politica che vorrebbero rovesciare, usandone le stesse dinamiche, solo una massa indistinta in cerca di prebende. Nella stessa parabola, del resto, c’è un altro atteggiamento da evitare, quello del fariseo, «Ma Signore, io faccio questo» ...sono in questa associazione per cui valgo uno, ma più di uno in realtà, perché io faccio tanto e gratis. E no cari farisei, invece «chiediamo al Signore che ci salvi da ogni ipocrisia e ci dia la grazia dell’amore, della larghezza, della magnanimità e della gioia e soprattutto dell’onestà. Chi si esalta verrà umiliato », come direbbe Papa Francesco.
Il Teologo