mercoledì 17 febbraio 2016

Piazza sull'Acqua

Desidero dire 2 parole su questi interventi che si faranno "piazza sull'acqua" (mah!) nella zona del ponte di Tiberio. Se permettete consentite tuttavia vorrei salire di livello rispetto alle chiacchiere da Bar Sport e dare un taglio come mi si conviene "professorale" al mio intervento, separando fatti e opinioni. In primis questi 900.000 euro che si spenderanno e che si aggiungono ai tanti già spesi per quest'area negli e nei decenni alla fine faranno il giro d'Europa ma non è che... l'Irlanda ci pagherà la ri-ri-ri... riqualificazione per la millesima della zona, sono quattrini che alla fine della fiera escono dalle nostre tasche. Nemmeno si può tacere dell'interesse di questo sindaco per questa specifica zona che per ragioni non note sembra occupare uno spazio particolare nel suo cuore ad esempio è l'unico posto dove si può parcheggiare e anzi si aumentano i parcheggi mentre alla Rocca no, perché sarebbe "umiliarla" (!). La formula stessa di "piazza sull'acqua" è una boutade, un'idea debole, uno slogan: niente di più. Piazze sull'acqua sono a Venezia, o no? Saltando di palo in frasca il Marecchia è stato massacrato nei secoli e forse nei millenni come tanti fiumi italiani, il Piave ex., quindi com'era non esiste più per 2 ragioni sostanzialmente: l'attività dei cavatori di argilla, e il disboscamento: "la Perticaia", Peritcara ove ci si approvvigionava di "pertiche" per l'edilizia per secoli, finché sono finite e sono finite le piogge e le radici degli alberi non tengono più unito il terreno etc.etc.etc.: dicesi Dissesto Idrogeologico! Venendo a mare voi sapete che esiste una disciplina detta "mareologia" che studia le maree. A Rimini possiamo dire siamo pionieri in quanto già nel '700 c'era chi studiava e annotava la marea riminese. Questo per i noti problemi di insabbiamento del porto che arrivo addirittura ad essere profondo fino all'ombelico! Questo perché il fiume aumentato l'alveo non aveva più forza per liberare la foce quindi si decise come sappiamo di deviarne il corso a Rivabella assieme all'Ausa in seguito, sia per risolvere parzialmente la questione del porto, sia per le piene, rare, ma che mandavano sott'acqua le aree limitrofe il nostro blasonato ponte. Un ponte tondando a Tiberio che è croce e delizia, perché dobbiamo tenercelo con la retorica che "l'Italia ha il patrimonio artistico..." e questa cosa ha frenato lo sviluppo di mezza città! Venendo più a valle e tornando alle maree a me sembra impossibile questa cosa che per realizzare la banchina abbiano sbagliato una cosa nota da secoli come l'altezza delle maree. Ma la cosa a mio parere che comunque castrava questo progetto miope è che dopo la guerra con pochi mezzi di allora fu fatto il ponte della Resistenza, un ponte bassissimo altrimenti non avremmo avuto bisogno della darsena in quanto se il ponte fosse stato fatto come tutti i ponti sui fiumi a schiena d'asino, alto, o girevole, o "di barche" come si fa ovunque per consentire il passaggio dei natanti noi saremmo stati a posto! Quindi per sintetizzare, la piazza sull'acqua mi sembra una sciocchezza, occorre pensare un passaggio alternativo a fianco a Tiberio, basta buttare soldi lì!, cominciare a prendere in considerazione che comunque la banchina con un ponte così basso come Resistenza non ha futuro a meno di farne un altro. Prof. Nemo Pascale