lunedì 29 febbraio 2016

CS M5S BIM

Bastava il Buon senso! Qui si parla di una volontà politica, un preciso progetto che esclude la possibilità di lasciar lavorare chi storicamente si occupava di vendere il proprio pescato, rimuovendo un retaggio culturale e sociale mutilando una tradizione e privando di lavoro e sostegno una categoria già fortemente in crisi. Non siamo qui a contestare la legittimità dei controlli effettuati lungo via Rubicone, verifiche sulla vendita del pescato con relativo verbale e sanzione che paiono però spropositate rispetto al cosiddetto reato. Quello che vede la collettività, così ci dicono i cittadini, è un clima di scontro e ingiustizia contrappone la giunta contro i pescatori di Bellaria Igea Marina, e ritenuto da molti uno scontro impari e ingiustificato. Peraltro consapevoli di altre situazioni border line che affliggono alcune aree, su cui si cerca di mediare soluzioni chiudendo uno se non due occhi. Per spiegarci meglio, nessuno capisce il perche non gli sia stato dato uno spazio più dignitoso per tutelarli e metterli nelle condizioni di valorizzare il loro lavoro, invece che eliminarli. Peraltro sia ausl che Capitaneria hanno confermato dopo colloquio che non vi erano motivi per eliminare la struttura, purché rispettatati i dovuti accorgimenti di salute e igiene pubblica. La signora Gilda insistendo nella vendita del pescato non ha contravvenuto a nessuna normativa relativa alla capitaneria e alla ausl, che hanno giusto segnalato di munirsi di più ghiaccio, ma senza redigere alcun verbale, l’unica contravvenzione arriva per l’uso del suolo pubblico, quel suolo attualmente in mano a chi le vuol portar via il lavoro. La signora Gilda insistendo nella vendita del pescato porta avanti una protesta, della quale ha pieno diritto, un atto forte per la difesa del suo lavoro, una protesta a cui va il nostro sostegno e il nostro rispetto, ma che la vede coinvolta nello scontro impari, contro chi l’ha tradita venendo meno alle promesse fatte, a chi li aveva rassicurati garantendo loro l’area per poi liquidarli senza neanche il coraggio di digli “voi semplicemente non fate parte dei nostri progetti” ma adducendo scuse per giustificare una scelta tanto politica quanto meschina. Sarebbe bene fare un passo in dietro e valutare soluzioni condivise che permettano a tutti di sopravvivere nel rispetto reciproco, e delle normative, nel rispetto di chi lavora e paga le tasse, ciò è possibile se la politica lo vuole, se i politici Bellariesi senza alcuna supponenza, ripensassero certi errori evitabili, instaurando un dialogo alla pari con tutti i cittadini, senza la convinzione che il voto possa giustificare scelte di “sacrificabilità” di un intero gruppo di individui. Nell'auspicio si possa trovare il modo di tutelare tutti i cittadini che lavorano onestamente senza trattarli come criminali, poiché i criminali sono altra cosa e di certo sono in altri luoghi.