lunedì 15 febbraio 2016

Fallimenti e Lavoro

Una fonte di informazione attendibile sul reale andamento dell’economia della nostra provincia degli ultimi anni è, purtroppo divenuta, la pagina web del portale dei fallimenti. I numeri della nostra Provincia ci hanno lasciato un 2015 da brividi ed un inizio 2016 con un significativo peggioramento. Nel confronto con il 2014, il numero dei fallimenti mensile medio nell’anno 2015 è quasi raddoppiato, passando da un 6,41 al 11,92 (numero di fallimenti medio al mese), per poi aggravarsi sensibilmente in questi primi quarantacinque giorni del 2016, arrivando all’inaccettabile valore di 18,66 numero di fallimenti a mese. Se fosse confermato questo trend iniziale arriveremmo alla fine del 2016 con circa 224 nuove aziende fallite, con un più 156 % rispetto all’anno appena passato. Una sommaria analisi sulle ditte coinvolte nei fallimenti di questi ultimi anni ci porta a ricondurle ad attività che fanno riferimento alle costruzioni edili ed al turismo/commercio e, la maggior parte di queste, non potrà essere sostituita da nuove aziende od altre attività, vista la grave crisi economica che stiamo attraversando ma anche in conseguenza del cambiamento epocale della nostra società. Quindi siamo spacciati? No, non lo siamo, ma certamente è necessario cambiare marcia. Vari studi individuano nella medicina, nell’ingegneria e nella statistica i tre grandi temi strategici che domineranno le economie avanzate dei prossimi anni, temi che possono trovare un terreno fertile nel nostro territorio, ed in particolare nel turismo, a patto di un cambiamento culturale che deve necessariamente partire dall’alto. Non è solo un problema di investimenti e di capacità di spesa che, a quanto sembra, potrebbe/dovrebbe essere oggi possibile ma, come afferma Salvatore Rossi, Direttore Generale della Banca D’Italia in un documento del 17 marzo 2015, il problema è che “oggi un bene o un servizio non può restare identico a se stesso se non per breve tempo, poi deve essere rinnovato, nella sostanza o almeno nella presentazione, pena l'uscita dal mercato” ed ancora “La stessa distinzione fra manufatti e servizi sta sfumando: un manufatto è sempre più spesso un mero contenitore di servizi, senza i quali non avrebbe valore. Sono i servizi che ne determinano l'evoluzione qualitativa”. Abbiamo quindi una “visione ristretta” come ha affermato anche la Dott.ssa Farioli (Dir. Of Marketing Comminications & Citizenship di IBM Italia) in una serata del Rotary Club Rimini-Riviera di quasi un anno: “le città intelligenti sono abitate da intelligenze e come tutti quelli che sono intelligenti, mostrano il meglio quando recepiscono la realtà e la traducono in azioni utili,….. è una battaglia culturale, prima ancora che tecnologica”. Per invertire la tendenza negativa dei fallimenti è quindi necessaria una “capacità di azione” in grado di cogliere al meglio i grandi temi strategici del futuro. Il nostro territorio, per buona sorte, si presta in modo favorevole agli sviluppi della new economy, nuovi sistemi di servizi/assistenza sanitaria (e non nuovi OspiziHotel), sostenibilità ambientale, risorse rinnovabili, tecnologie digitali e web 3.0 (una rete per la città e per i turisti). 
Fabio Lisi

PS "Balbettate" questa