venerdì 12 febbraio 2016

CS M5S Santarcangelo

La partecipazione ai tempi del PD - Come (e dove) ti infilo un ripetitore 
 “Art.19 PARTECIPAZIONE ED INFORMAZIONE Il Comune assicura alla cittadinanza ed agli aventi diritto, nelle forme previste dalla Legge 241/90 e s.m., L'INFORMAZIONE E LA PARTECIPAZIONE alle procedure in atto, fatto salvo il principio della riservatezza industriale e commerciale di cui al D.Lgs. n. 39/1997, relativamente ai dati sensibili dei piani industriali dei Gestori. Il Comune organizza, in collaborazione con ARPA e AUSL, iniziative di divulgazione dei dati relativi al monitoraggio dell’inquinamento elettromagnetico e campagne d’informazione finalizzate ad una migliore conoscenza delle emissioni prodotte da impianti per la telefonia mobile e da analoghe fonti rientranti nel campo delle radiofrequenze e microonde; “ Art.7 VALUTAZIONE DEI PROGRAMMI ANNUALI Il Comune dà notizia alla cittadinanza dell’avvenuta presentazione del Programma annuale mediante pubblicazione dell’avviso di deposito all’Albo Pretorio del Comune e la pubblicazione su un quotidiano ad ampia diffusione locale, fissando un termine di giorni 30 a decorrere dalla data di pubblicazione dell’avviso all’Albo Pretorio per la presentazione delle osservazioni da parte di chiunque ne abbia interesse ai sensi dell’articolo 8, comma 3, della Legge Regionale n. 30/2000 e s.m.. Le righe appena citate fanno parte del regolamento Comunale di Santarcangelo di Romagna, lo stesso comune in cui il 26 gennaio i residenti della zona dell’ospedale si sono ritrovati nella cassetta delle lettere una comunicazione di imminente inizio lavori relativa alla installazione di un nuovo ripetitore di telefonia mobile in Via Morandi, lavori poi iniziati tra non poche peripezie e salti mortali (come ad esempio la totale mancanza di un permesso di occupazione del suolo pubblico, poi rilasciata in fretta e furia dall’ufficio competente) il primo febbraio. Parliamo di un ripetitore che sarà installato a 50 Mt da una casa di riposo, a 100 dall’Ospedale e a meno di 200 dalla scuola elementare Franchini. Che l’inquinamento elettromagnetico abbia ricadute sulla salute umana non è un mistero, ne sono prova i vari regolamenti e normative in materia, che impongono un limite alla potenza dei dispositivi installabili, variabile anche in ragione del tipo di strutture esistenti nelle immediate vicinanze. Come non ricordare poi che nel 2005 lo stesso Comune di Santarcangelo negò a Telecom Italia la riconversione di una antenna per la telefonia mobile in Via Pedrignone, adducendo come motivazione proprio la sua vicinanza al nostro Ospedale? (http://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cronaca/2011/06/22/529752-santarcangelo_ragione_comune.shtml) ai tempi Telecom fece ricorso al Tar, che alla fine diede ragione al Comune, cosa è cambiato negli ultimi dieci anni per far si che un esponente dello stesso partito di allora decida di autorizzare addirittura una seconda antenna nelle immediate vicinanze della prima? Sicuramente oggi parliamo di ripetitori più moderni, con emissioni inferiori, ma ricordiamoci anche che le misurazioni che oggi vengono fatte, per verificare che l’apparecchiatura rimanga nei limiti massimi consentiti ( 6 volt/metro nel caso specifico), vengono effettuate nell’arco di 24 ore, mentre fino al 2012 la misurazione era definita su un arco temporale di 6 minuti. Cosa cambia? Molto, nel 2012 il Decreto del governo Monti che introduceva il nuovo metodo di misurazione, fu aspramente contestato da medici e studiosi (http://www.repubblica.it/ambiente/2015/02/26/news/appello_scienziati_limiti_elettrosmog-108232352/), in quanto la misurazione sulle 24 ore include anche tutte le ore notturne, periodo nel quale il carico i questi dispositivi cala drasticamente, abbassando di fatto il valore della misurazione. Il comportamento tenuto dalla nostra amministrazione poi, si potrebbe definire al limite del ridicolo: prima si limitano a lasciare una generica lettera di inizio lavori, indicando però giorni ed orari nei quali chi volesse avrebbe potuto richiedere chiarimenti, salvo poi sapere da alcuni cittadini che chi di dovere si è negato più di una volta a questo compito, adducendo scuse varie o semplicemente negandosi al telefono. Poi ci siamo ritrovati con un permesso di occupazione mancante all’atto di inizio dei lavori, rilasciato in fretta e furia dall’ufficio competente quando i mezzi erano praticamente già all’opera. A questo punto il nostro Sindaco, ritrovandosi davanti a qualche decina di cittadini sul piede di guerra, indice una riunione per dare spiegazioni sull’accaduto, riunione nella quale si impegna a trovare una soluzione percorribile, possibilmente cercando una diversa ubicazione da proporre alla società interessata. E dopo un paio di giorni, come da copione, arriva la serafica risposta, il cui senso si può sintetizzare in un ‘và tutto bene, le autorizzazioni sono a posto, si procede come da programma’, immaginiamo (speriamo) che avrà sicuramente cercato tutte le possibili alternative, che avrà fatto la voce grossa con quelli della Wind, e che avrà lottato fino allo sfinimento per spostare quel ripetitore da un'altra parte, ma rimane il fatto che nella situazione attuale, quel palo sembra destinato ad affondare lì le sue fondamenta. Il Movimento 5 Stelle stà producendo tutti gli accessi agli atti del caso, faremo una verifica puntuale e scrupolosa di tutto il procedimento autorizzativo e della documentazione presentata, chiederemo inoltre che vengano effettuate misurazioni ricorrenti, e proporremo una interrogazione a riguardo durante il prossimo Consiglio Comunale. Vogliamo sperare che l’arroganza e la supponenza con cui questa amministrazione continua ad imporre le proprie scelte a questa Comunità rimangano impresse nella memoria di chi, oggi, ancora una volta, rischia di ritrovarsi un palo dove non vorrebbe che fosse. L’ultimo capitolo di cui siamo venuti a conoscenza, non può che chiudere un cerchio che sembra ormai ben definito. Ci risulta infatti che in una successiva riunione con i residenti della zona, siano stati chiesti chiarimenti rispetto alla cifra che il comune andrebbe ad incassare dalla cessione dell’area, che si aggirerebbe sui 13.000€ l’anno, e sull’uso che questa amministrazione prevede di fare di questa somma. La risposta del nostro primo cittadino è stata che questi soldi verranno utilizzati per ‘minimizzare l’impatto dell’installazione sui residenti’, ma di che impatto parliamo, se la premessa è stata quella che il suddetto impianto non crea nessun tipo di danno? A conti fatti, ragion vorrebbe che la vaselina si usi prima del fattaccio, non dopo…