domenica 7 febbraio 2016

Baricco Vs Bronzetti


I discorsi seri di Renzi sono quelli scritti da Alessandro Baricco, gli altri dalla Boschi. Per il suo emulo locale, il ghostwriter è sconosciuto ai più, ma forse migliore: Fabrizio Bronzetti, acquistato dalla fucina giornalistica de La Voce allora in versione oppositoria. Molto lontana da quella flebile e incomprensibile "vocina" attuale. Ho letto che la famosa (per le cazzate) Università del Massachussetts ha inventato un software per coniare i discorsi politici. Una applicazione che permetterebbe anche al vecchio compagno Astolfi di ricandidarsi per il nuovo sostegno mosconaio a Gnassi. Clicchi, esce un discorso pronto per tutte le stagioni. Teatro ormai pronto, laghetto di Tiberio che riflette i ristoranti del cuore, Aquarena che ci costa 8 milioni per regalarne 14 a Cagnoni, insomma tutto il mare nostrum di promesse elettorali che "da sole" dovrebbero costringere la cacciata del Sindaco. Rimane sempre l'ospite scomodo di questa campagna elettorale, i giornali lo hanno tolto da tempo dal menù della discussione: il processo. Non ho mai visto tanta ipocrisia, si parla di nepotismo in termini infantili, come se il ruolo di consigliere comunale non fosse un dovere/onore, non una scandalosa prebenda da 15/20 mila euro al mese che ti permette di pagare anche famiglie di portaborse e voci. Andate a vedere quanto percepiscono i pochi che sono sempre presenti e quante ore dedicano al loro lavoro prima di parlare o (peggio) scrivere. Sono diventati tutti maestri ed insegnanti di etica familiare. Che poi uno eserciti male il suo compito o alzi la manina al comando sindacale è altro discorso che consacra lo squallore della politica attuale. Mancano insegnanti e scuole, le sezioni sono diventate delle ..parrocchie. I candidati dei garanti.