martedì 16 febbraio 2016

C'ero e ci sono

Non vedo scandalo quando Gnassi viene definito un PR, partendo dalle mai smentite intenzioni giovanili di iniziare una carriera artistica, incoraggiate dalla magnifica interpretazione alla "guida" dell'auto di Ligabue. Il cinema italiano avrebbe guadagnato quello che Rimini poteva perdere. Da ragazzino, si aggirava con fare indaffarato in federazione, sembrava sempre impegnato in "cose" superiori. Aveva avuto dei docenti inarrivabili in politica protetta ed assistita. I suoi compagni della Fgci lo chiamavano scherzosamente "Il Ragazzo della Palestina", allora un kefiah molto di moda. Qualunque fosse l'argomento da trattare, partiva sempre da quella drammatica situazione politica. Un incipit che trovava tutti d'accordo. La differenza con il Pd attuale è evidente, oggi si parte dall'Etruria. Il ragazzo brillava nella tattica più che nella politica, i massimi sistemi erano corner utili per rifugiarsi, seguendo alla lettera i leader nazionali del momento. Li ha passati tutti, con precisione e costanza. Ma è sempre stato ai margini del "partito" autentico, ha frequentato solo il salotto buono, destinato ai privilegiati per pedigree e scuole. Giovane, carino, ambizioso, l'uomo giusto da mandare a Bologna. E' capitato e sembra voglia ripetersi per i soliti pochi, aiutati dalla fortuna (anche) a 5 stelle. E' rimasto dieci anni, costruendosi una assicurazione previdenziale pari a quattro operai. Tornato forzatamente a Rimini, dopo avere fatto di tutto per rimanere, venne mandato a fare l'assessore provinciale. Con Nando Fabbri fu un periodo ed un rapporto che definire "difficile" è un eufemismo. Quando era ormai pronto a cambiare mestiere, con giubilo cinematografico, arriva il suo grande salvatore: (piaccia o non piaccia) Maurizio Melucci lo ha nominato Segretario Federale. Obbligatorio trampolino di lancio per diventare Sindaco. L'idea che balenava nella testa di Maurizio, a mio avviso, era che con un personaggio così effimero, il sindaco (vero) lo avrebbe fatto lui, continuando la lunghissima esperienza con Ravaioli. E' stato uno dei (pochi) errori strategici di Melucci. Aveva sottovalutato le smisurate ambizioni di Andrea. Si liberò bruscamente dall'abbraccio soffocante, facendo finta di cancellare i mattoni, riservandoli, per compassione da bilancio, solo a Cagnoni, diventato suo grande estimatore. Ogni tanto c'è qualcuno (Piccari) che si cimenta, con volute omissioni, nel racconto della vita politica riminese, quando ancora aveva delle vesti interessanti, senza scadere nella trivialità odierna. Può assumere l'articolo come traccia se volesse approfondirla, sarebbe interessante. Se non conosci il passato di Andrea come fai a giudicarlo oggi, non essendo in tribunale? Se P.R. vuole essere la simbologia di un amministrare per immagini, allora l'urbanistica di Rimini è il film meglio riuscito. Il suo affannarsi a cancellare il "passato" di cui è stato un protagonista sempre presente, magari senza accorgersene, appartiene alle chiacchiere. Ha approvato un Piano Strutturale voluto ed impostato da Melucci, dopo l'uso smodato della variante come strumento di selezione. Lo scandalo di quel Piano non è il coefficiente 0,9 o 0,8 dell'aree edificabili, ma l'assenza di risposte alla Città del Futuro. E' stato un ridicolo ed inutile espletamento burocratico. Oggi puoi inventarti la strada, il lotto edificabile o il lungomare dei desideri per pochi, con l'alibi di un Piano Strategico che diventa il vero distributore dei mattoni "venture". Concludo con due amare considerazioni. O questa città, trova nella prossima legislatura una svolta programmatica, capace di agire per un risanamento morale ed economico oppure rischia anche di "spopolarsi". Il secondo, non ultimo appello, lo rivolgo agli elettori. Ogni tipo di statistica anche amatoriale testimonia il crollo verticale della nostra industria trainante. Presenze, prezzi, appeal, crimini, sicurezza, riqualificazioni, strutture, incompiute. Quante cose devono succedere perchè si capisca che questo Pd è un nemico della Città? Quanti Psbo dobbiamo ingoiare nelle bollette o Aquarene come doppioni inutili per salvare un altro doppione costoso e pieno di debiti? Il Trc da strumento di mobilità moderna è diventato un calvario ambientale e distruttore di bilanci pubblici. Possibile che in questo paese si debba sempre implorare la giustizia che arriva (quasi) mai in tempo, per un ricambio? Non siamo dei "poliziotti" ma queste cose le denunciamo per primi e da sempre. Solo un pò nepotisti e...gerovitalisti (buona).