giovedì 25 febbraio 2016

2018 Ombrelloni nello Spazio

Il 2018 sembra essere "l'ultima spiaggia" proposta dall'Italia alla commissione europea per organizzare e indire i bandi, come recita la Direttiva Bolkestein..dal 2006. Le vendite dirette, sdemanializzazioni, bandi solo per le spiagge libere, appartengono alle bugie e promesse rovesciate all'ingrosso da "tutto" il circo politico, nessuno escluso. I meno colpevoli sono quelli afflitti da ignoranza congenita. Pizzolante, rimane però il vero capo della casta demaniale. Pensano sempre di giocare come fanno con i diritti civili, ma questa volta l'avversario è di quelli che se va bene ci sanziona un'altra volta. La farei pagare ai parlamentari, agli improvvisati amministratori e dirigenti che hanno "prorogato" le concessioni come atto dovuto. Ma per quali ragioni? Sarebbe già stato un regalo l'ennesima proroga di un anno, in attesa della decisione comunitaria. Adesso, ammettendo che la proposta fatta dal governo di arrivare al 2018 sia accettata dalla commissione europea, ai bagnini e chioschisti hai consegnato un contratto (valido) che arriva al 2020. Chi ha sbagliato deve pagare, in questo caso l'errore è stato voluto ed ha consentito di cristallizzare contrattualmente una situazione demaniale di sapore medievale. L'intero corpo politico destra, sinistra e novità, ha riempito in questi anni le sale, qualcuno, in odore di verità, veniva inseguito dalle orde degli ombrelloni minacciosi, altri inventavano favole "sognando" enormi tratti del nostro arenile ancora non "concessi". Sono contento: quello che scriviamo, solitari come vermi da spiaggia, si sta avverando. Forse arriveremo ad una riqualificazione e rivoluzione del nostro arenile, ingessato come un corpo morto. Tentano, in articulo mortis, di concedere ai vecchi concessionari una "percentuale" di vantaggio nell'ambito dei futuri bandi "obbligatori". Stessa musica cambiando le parole. Assegnata la concessione, risultata dal bando, la "nuovissima" proposta recita che al vecchio padrone della sabbia si "possa" riassegnarla con lo sconto del 40%. Il pericolo vero non sono le assurde stronzate che riescono ancora a divulgare, ma che si arrivi al 2018 con gli "Ombrelloni nello Spazio", senza alcuna soluzione organizzativa. Per chiudere, sarebbe arrivato il momento che Gnassi, stante la latitanza (comprensibile) del delegato dai problemi e pericoli, iniziasse a "pianificare" la spiaggia. Tanto è già stato rieletto dalla stampa, blog curiali e (purtroppo) da Rimini 2.0. La desistenza è diventata legge comunale. Ma in base al famoso "atto dovuto" con cui il Sindaco ha rilasciato le concessioni per il periodo 2015/2020, ammesso che "l'ultima spiaggia" fino al 2018 venga accolta, chi paga le sanzioni europee per gli anni 2019/2020? Stiamo parlando di milioni. Oppure diranno che abbiamo capito male? Il Dirigente della "sua" Provincia gli ha ricordato che se vuole innovare (?) la spiaggia e lungomare, serve un Poc non i disegnini di Cimabue Ermeti. Una pianificazione che tenga conto dei vincoli del bando europeo, quindi comprensiva della identificazione dei singoli lotti, destinazioni, standard edilizi. Indicazioni che incideranno sulla durata del contratto di concessione. Diamo per scontato che si pensi ad interventi radicali, quindi i 30 anni dovrebbero essere la normalità. Personalmente darei un "vantaggio" a chi investe veramente, considerando secondario l'introito. Però basta con i 400 euro annui di affitto.