venerdì 8 marzo 2013

Poveri

Nel 2006 gli italiani che non ce la fanno più erano il 30%, dopo la lunga recessione e la cura MontiABC. sono arrivati ai due terzi della popolazione. Gli otto punti di Bersani mettono al primo posto il gravissimo problema delle nozze di Vendola. Poveri sempre più poveri, i ricchi più ricchi. La quota di ricchezza posseduta dalle classi più basse è stata espropriata dai ceti più elevati. Una politica da Robin Hood strafatto. Bankitalia lancia l'allarme, non scattato con Mps. Siamo un paese che sprofonda mestamente nella miseria, la nostra Città concede segnali funesti, perfino le categorie di casa e cortile hanno cessato di emettere suoni fastidiosi. Il Sindaco non c'è, è ricercato da tutti, come un debitore di sogni e promesse. I comitati sorgono come funghi incazzati, segnale che la polverizzazione della politica ha fatto saltare il banco delle trattative. Non c'è un soldo, abbiamo due grandi strutture stemmi dell'incapacità di programmare il futuro. Ci accingiamo a completarne un'altra che sarà uno sperpero di soldi, inutile come le precedenti. Pensare che dopo il disastro combinato possano arrivare dei salvatori è eccessiva speranza, sarebbe sufficiente una normale e sana amministrazione parmense. Possibile che ogni settimana esca un nuovo piano delle fogne e nessuno si vergogni al punto di concedere oneste dimissioni per incapacità sversata? Siete tutti convinti che Gnassi sia inadatto? La risposta più decisa arriva dal suo partito, se pubblicassimo le voci ed i giudizi allegati, perfino eccessivi rispetto alle colpe, potremmo chiedere noi un documento di sfiducia che non arriva dalle sale consiliari. Possibile che non si riescano a conoscere i dati molto sensibili dei due carrozzoni fierocongressuali? E' stata fatta una ponderazione di quanto il Trc ci verrà a costare? Perchè continuiamo a mantenere due Aziende per la Mobilità in nome della stabilità tra le correnti pidi? Sono milioni che ogni anno gettiamo per presidenze e consulenze dorate. Siamo sicuri che senza l'invisibile Fabi il trasporto pubblico si fermi? Esiste un problema comune a tutte le imprese piccole e grandi: l'accesso al credito. Perchè non se ne parla? Cosa fanno gli istituti locali, quale politica, ammesso che la si possa definire tale, stanno applicando? Non basta cavarsela con la battuta della chiusura dell'ombrello, devono assumere i rischi e valutare attentamente la capacità e la validità dei richiedenti. Se andiamo a guardare le sofferenze si nota che pochi hanno dilapidato per tanti. La colpa è di quelli che hanno ancora voglia di intraprendere? Non sarebbe il caso che gli allegri consiglieri si occupassero della questione? Prepariamo una interrogazione tra genero e suocero?