venerdì 8 marzo 2013
Trilogia
LA DIREZIONE
La direzione nazionale del Pd ha emesso un certificato di coma irreversibile. Il corpo viene affidato al medico inadatto, un accanimento terapeutico. Nell'interesse, non certo del Paese che hanno contribuito ad affondare con le sapienti mani montiane, ma delle caste divoratrici della politica, che vogliono lucrare fino all'ultimo centesimo. L'assemblea doveva essere guidata da un commissario liquidatore, un concordato in continuità, come le piste felliniane. Il Pidi doveva lasciare liberi gli eletti di trovare la casa migliore per un collocamento personale e politico. A Bersani dobbiamo ricordare, prima della scomparsa, che ha avuto il doppio dei parlamentari, per una legge abrogata anche in Tanzania. Con l'ognuno a casa, si sarebbe trovata una rivoluzionaria forma di governo, per quanto di transizione, guidato dalla Giulia Sarti, conosce meglio la storia.
FATTORE M
Melucci nell'ultima direzione provinciale del Pd, ha sottolineato quello che avevamo già definito Effetto Parma. Il M5S, scrutando la cartina del Diamanti Repubblica, è primo o secondo praticamente in tutta Italia ma destinato a rivincere. Una ipotesi che avrà un riscontro il 26 maggio, quando assieme a Roma, andranno a votare altri 650 comuni. Il risultato appare scontato, se poi si desse vita ad uno straccio di governissimo, la possibilità che i municipi italiani abbiano stemmi con la faccia di Grillo, è certezza. Il Fattore M, indicato dal nostro Maurizio, rimasto senza avversari interni, ma anche senza partito, è una delle ragioni della ritrosia ad avviare quella soluzione che era prioritaria prima delle elezioni. Monti è stato un fallimento, nessuno, eccetto Italo, prevedeva un successo così clamoroso per il MoVimento, il Cavaliere può mettere sul tavolo un movimento personale che senza di lui si ferma a Cicchitto, il Pd è saltato. Il tema delle amministrazioni locali, se paragonato all'importanza della politica nazionale, è una inezia, ma nell'ottica del Pd, con l'apparato organizzativo ancora rimasto, grazie ai solidi legami associativi ed imprenditoriali, diventerebbe una vera tragedia politica ed economica, a meno si pensi che le salsicce di Fraternali....Renzi non ci è piaciuto, sta bene con Monti
Il CASO GNASSI
Sempre più solo, l'agitarsi ed il non farsi trovare quando serve, è una parvenza istituzionale che sconfina nell'irriverente. Una caricatura offensiva del ruolo concesso dai cittadini, in uno dei momenti di grandi errori collettivi che la nostra misera cronaca rende abbondanti. Ci vorrebbe poco per fare capire al consigliere Funelli che è finita. E' schiacciato, non tanto da colpe personali, in un quadro normale erano forse sopportabili, ma dal disastro piombato sulla Città, che dovrebbe governare. Era un Sindaco da pre-mucillagini, quando tutto filava a vele gonfie ed ombrelloni per tutti, senza fatture. Non è riuscito ad imporre una proposta che possa resistere all'articolo quotidiano, si è isolato da un partito che, con tutti i difetti riconosciuti dai cittadini, poteva anche aiutarlo nel percorso. E' rimasto da solo, contornato da personaggini improponibili nella loro arroganza. Il Comune Burocratico è sfaldato, non hanno bussola e dirigenti, sono finiti i soldi, in compenso sono aumentati i debiti. Non riusciamo a capire come faccia Cagnoni ad essere sempre disponibile a finanziare gli altri.