venerdì 13 settembre 2013

Le Tariffe di Hera

Le tariffe dell’acqua e dei rifiuti rappresentano un problema ricorrente, tanto che gli amministratori locali (Sindaci e Presidenti di Provincia) fanno a gara per criticare le elevate tariffe di HERA. Vediamo di chiarire la situazione. HERA S.p.a. è una società quotata in borsa che ha aggregato società pubbliche operanti dalle Marche al Friuli (AgegasAps di Triete incorporata con effetto dal 01/01/2013), tanto da divenire nel settore ambiente (raccolta e smaltimento dei rifiuti) il principale operatore nazionale per quantità di rifiuti raccolti e trattati, mentre è il secondo operatore del mercato italiano nel settore idrico integrato. HERA svolge il ruolo di monopolista, protetto da un patto di sindacato dei soci (gli stessi che dovrebbero tutelare gli utenti) che impone la maggioranza pubblica. L’ultima semestrale di HERA informa che al MOL al 30/06/2013 di 445,3 milioni di Euro, il settore ambiente concorre per il 27,2% ed il servizio idrico per il 23%. Si ricorda che, all’atto della costituzione di HERA, operazione rigorosamente bipartisan con la copertura della Regione Emilia Romagna, ambiente e servizio idrico erano considerati settori poveri. Gli Enti locali, con la quotazione in borsa di HERA, hanno trascurato il fatto che le imprese, esercenti servizi di pubblica utilità, con la quotazione hanno posto all’attenzione dei mercati la situazione economico-finanziaria. I servizi pubblici locali richiedono, a maggiore ragione, una regolazione incisiva, competente e neutra che assicuri un’evoluzione tariffaria, come previsto dalle norme in materia, determinata in base a criteri oggettivi. La regolazione dei servizi locali è stata purtroppo affidata agli stessi Enti azionisti di riferimento, per cui l’obiettivo finanziario dell’azionista pubblico è prevalso sull’interesse generale, al punto che i gruppi finanziari e bancari preferiscono investire in aziende che presentano un elevato grado di monopolio. La stampa economica ha considerato che gli atteggiamenti benevoli dei regolatori sono fra i fattori che hanno contribuito all’andamento positivo delle quotazioni delle utilities. La regolazione, in particolare la determinazione delle tariffe, è compito degli Enti locali raggruppati negli ATO, composti dalle più variegate componenti politiche locali. I nostri regolatori hanno ignorato un principio fondamentale, per cui il recupero di produttività che deriva dal miglioramento tecnologico (nel settore ambiente è stato significativo) dovrebbe essere ripartito fra il gestore e gli utenti, anziché essere interamente attribuito al gestore monopolista. Fortunatamente, con decorrenza dal 1° gennaio 2012, la regolazione nel settore idrico integrato è affidata all’Aeeg (Autorità dell’Energia Elettrica ed il Gas) che sta avviando gli studi preliminari che inevitabilmente dovranno riguardare anche il prezzo dell’acqua fornita da Romagna Acque. Gli Enti locali continueranno ad occuparsi della regolazione nel settore ambiente, con tanti auguri agli utenti che dovranno confrontarsi con la Tares.
Dott. Mario Ferri