sabato 7 settembre 2013

Un Fallimento

Per fortuna nel 2006 hanno riformato la legge sui fallimenti altrimenti anche Manuel Spadazzi sul Resto del Carlino, ammiraglia delle fotocopie, si sarebbe accorto che era fallita... la Città. Gli hotel piangono, non si capisce per quale motivo, è stata un'altra stagione stupenda, le paratoie si sono aperte due volte, scaricando vitamina in mare, quella che fa bene, irrobustisce l'appetito, un complemento necessario all'elioterapia. I russi sono arrivati a frotte, un mercato ricco, mangiano quattro volte negli hotel i panini che comprano nei Conad, la pizza margherita in due, negli intermezzi tra i viaggi in pullman per l'Italia come renziani. Il settore alberghiero inizia a frequentare le sezioni fallimentari del tribunale, le imprese immobiliari non riescono nemmeno ad arrivarci. La precedenza viene data ai giocatori di calcio, poi le maestranze che palleggiano con le cazzuole. Nelle ultime settimane il tribunale ha dichiarato il fallimento per due società che gestivano hotel, una delle quali mandava avanti alberghi non solo a Rimini, ma anche in Lombardia. L'albergatore al quale hanno pignorato l'albergo urla contro le banche amanti delle piste felliniane, per quelle sono disposte a svenarsi in continuità. Il nuovo Ad ha promesso che ripianerà tutti i debiti, non abbiamo letto con quali strumenti miracolosi. Avevamo scritto ai primi di agosto che i rumors che provenivano dagli istituti definiti ancora bancari erano tristi, amici direttori ci avevano descritto uno scenario pauroso. Le insolvenze e l'impossibilità di fare fronte ai debiti era generale, colpiva anche strutture da sempre sul mercato e gestite direttamente. Avevamo anticipato un calo di oltre il cinquanta per cento, ci ha risposto il principino dei jeans e residence che non era vero. Meglio lasciare perdere, vorremmo essere dei Befera in questo caso. Un rientro immediato ha costretto l'imprenditore citato nell'articolo ad alzare bandiera rossa come il saldo del conto corrente. Cosa talmente usuale nelle filiali da rappresentare la quotidianità. Quando arriva al mattino l'elaborato degli "sconfinati" scoppia la tragedia. Caro Manuel Spadazzi, non è solo uno messo in quelle condizioni, sarebbe troppo facile la soluzione, il sistema sta crollando, solo il balneare tiene, la gobba accumulata nel passato permette a questa categoria comprensiva dei chioschisti di andare ancora alla "grandina" pur con indubbi cali nel fatturato più o meno ufficiale. La stragrande maggioranza degli hotel da anni è fuori mercato, sopravvivono per mancanza d'alternative, perfino la consueta trasformazione in residence di puttane non è più conveniente, non certo per mancanza della materia prima, ma per i costi esorbitanti delle trasformazioni. Dovrebbero arrivare, spontaneamente, pubbliche dimissioni in massa degli organismi rappresentativi e sindacali oltre a quelli politici in testa al gruppo. Fino ad ieri abbiamo letto bollettini badogliani che alimentavano le certezze del sempre più. Se il bravo giornalista, pur con i paletti imposti dalla proprietà, approdata dai lidi della destra all'inciucio montiano-lettiano, ha voglia di andare a sfogliare il sito Fallimenti.it può meglio comprendere la tragicità del momento. Solo un'attività sta vivendo un momento di autentico splendore, spiegabile in vari modi, anche con un bus a due piani che si ferma per mezz'ora ad ..ammirare Tiberio: Nud e Crud.