mercoledì 18 settembre 2013

La Mia Voce

Vorrei provare unendo la mia voce alle tante ad articolare una riflessione a 360° sul sequestro dei delfini dall'Acquario riminese, una questione che sta appassionando la città come poche prima. In primo luogo va chiarito che la proprietà mai potrà assurgersi a "parte terza" in difesa genericamente dei delfini in quanto perquanto credibile e verosimile sia che realmente amino queste creature marine, loro ne fanno business: nulla di male ai miei occhi almeno ma è così. In Cile i delfini sono considerati "persone non umane", questo è il loro statuto giuridico; così in India ed in altri paesi. In Giappone se li mangiano, il resto del mondo è a metà, come l'Italia con una "moderata tutela", ma crescente qui ed altrove nel mondo come tutto ciò che attiene l'Ambiente.. Personalmente non capisco perchè il discrimine debba essere "l'intelligenza": l'animale... "scemo" lo mangi, quello intelligente lo tuteli. Ma perchè per esempio i diversamente abili psichici umani hanno meno diritti forse? Quindi una gran confusione in testa per parer mio anche tra animalisti, i delfini mangiano altre creature viventi per esempio, dunque? La questione del sequestro. Ora è evidente che già usare il verbo "sequestrare", riferito ad animali che si voglia tutelare, come fosse merce da vucumprà, stride. Ma pensate che si possa pim pun pam "sequestrare" 4 gigantesche bestie marine come fosse una coppia di puledri o cani e trasportarli come "merce" per centinaia di km!? E ci credo che non ci sono precedenti: è stato un atto.......di cui dovrà rispondere io ritengo il Ministro, il Comandante della locale Forestale e il Gip, tanto è vero che gli animali si sono feriti, come presentarsi in un Circo e "sequestrare" una mezza dozzina di incazzatissimi elefanti a catena: impensabile. L'Acquario di Genova. Esso è parte della Porto Antico spa, di proprietà del Comune e della Camera di commercio dato in gestione al gruppo Costa che ha anche acquistato Le Navi di Cattolica. Genova punta molto sull'Acquario sotto il profilo turistico ma ultimamente è in crisi. Sia la società di gestione che naturalmente la proprietà godono di finanziamenti Stato ed UE. Orlando è cofirmatario di una proposta, assieme all'icona verde Realacci, per chiedere che detto acquario sia dichiarato "di interesse nazionale", con comprensibili ricadute economiche. Nella proposta, sottoscritta dal ministro sequestratore (agli atti alla Camera) si parla dei delfinari come "strumenti educativi". Il 15 agosto Genova possedeva 6 delfini, che sono il fiore all'occhiello di qualsiasi acquario e fanno fare quattrini, 3 li aveva ottenuti dalla chiusura "imposta" dagli animalisti e chissà da chi altro dell'acquario di Gardaland. Aveva appena speso 25 mln circa per una vasca- delfini: aveva la vasca ma non i mammiferi che costano tanto e non sono facili da reperire, sani, di buon carattere addestrati, abituati al contatto umano. Orbene ne aveva 6 ma dichiarava sorprendenteme che sarebbero diventati 10, la stampa e la Rete conservano traccia di questa dichiarazione che linko in calce. Pertanto essi "aspettavano" già a metà agosto i delfini della Fornari per riempire la vasca progettata, 25 mln, dal neo senatore a vita archistar di prima grandezza Renzo Piano. 
Distinti Saluti,
 Prof. Alberto M. Amati