lunedì 9 settembre 2013

Sfida All'Ok Iole

Io vivo a Rimini, sono impegnato politicamente, e condivido con i Riminesi i problemi di questa strana e contraddittoria città. Ieri sera mi sono imbattuto in un bel controsenso per esempio. Prima di raccontarvelo devo premettere che quest’ultimo anno, anche per via della nuova avventura di Citizen, ho fatto domande a sconosciuti, mi sono intromesso in manifestazioni di Senegalesi incazzati, ho messo in evidenza i punti deboli di molte delle iniziative di un’Amministrazione senza soluzione di continuità con il passato e me la sono presa anche con CL. Devo sottolineate però che non sono stato mai infastidito da sconosciuti, ne da extracomunitari, ne da lobbies segrete, ne da tossici e sinceramente nemmeno da nessun esponente della microcriminalità, che ha fatto ben notare la sua presenza questa estate. Niente di tutto questo. Sapete a cosa devo stare attento io quando vado a prendermi un aperitivo di sera? Al fratello del Sindaco. Ieri sera, dopo aver finito di dare informazioni sull’articolo 138 al Porto, io e altri 3 attivisti siamo andati dalla Iole per concederci un aperitivo. Dopo aver pagato la mia birra piccola, che alcuni ritengono immorale, ma che a ben vedere permette di mantenere il controllo, ero pronto ad andarmene quando un individuo mi si è parato davanti. <> – mi dice. Io, li per li, dopo tutta la gente strana che passa nell’estate di Rimini, penso ad un drogato. Lo so che sembra strano, ma mi sono detto che magari era uno così fatto da scambiarmi per un coniglio. Ma lui tra un coniglio e l’altro mi spiega chi è “sono Sergio Gnassi, il fratello del Sindaco”, ci tiene a precisare e mi invita a seguirlo. Io lo seguo pensando che voglia discutere verbalmente, pratica a cui raramente mi sottraggo. Verbalmente. Non era la stessa cosa che lui aveva in mente. Aveva pensato di più di fare a spintoni come mi pare di ricordare si usasse a 15 anni. Vi risparmio la descrizione di questa fase perché oltre a non essere interessante e stata pure parecchio patetica. Preferisco spiegarvi da dove arriva questa storia. L’inverno passato passò per Facebook, su un account di cui non conosco il proprietario, una foto della macchina del suddetto personaggio, su uno spazio di sosta a righe gialle. Non vi racconto i commenti, credo possiate immaginarli. In mezzo a tutti c’era anche il mio che pare aver avuto un successo tale da farmi attribuire non solo un offesa alla “Sagrada Famiglia”, ma anche la paternità della foto. Un po’ di tempo dopo mi arrivò un messaggio privato con l’invettiva che potete vedere nella foto allegata. minaccia gnassino Comunque visto che essere il fratello del Sindaco non frena questo individuo dal minacciare, ne dal cercare di portare a compimento le sue minacce, ho provveduto a formalizzare una denuncia. Servirà a qualcosa? Non lo so. Una cosa è sicura: le foto e i post su Facebook non servono a nulla considerato com’era parcheggiata la macchina ieri sera.
 Davide (sempre più Basito) Cardone [@DadoCardone]