lunedì 16 settembre 2013

Ponte di Via Coletti

Vecchie testimonianze ci hanno raccontato che il primo grande problema del Ponte di Via Coletti è nei basamenti delle pile. Vennero gettati con un fiume parzialmente in piena, l'armato composto da asse permetteva all'acqua di passare copiosamente, quindi nei casseri rimaneva più ghiaia che calcestruzzo. Ricordiamo queste antiche memorie perché sentendo parlare di un rifacimento dell'opera con un ponte Bailey, sostanzialmente un impalcato, non faccia nascere la tentazione di rifare il ponte sugli antichi basamenti. Le nostre perplessità si rafforzano dalla lettura (?) dei giornali e dalle parole renziane del Morolli Buono messo a guardia. Pensano di ricostruire il ponte d'inverno, stagione meno indicata, dovendo partire per le ragioni esposte dalle Fondazioni. Un termine a Rimini portatore di sfighe. Chiediamo agli amici del MoVimento, unici portatori sani di interrogazioni non concordate, di attivarsi subito, facendo pubblicare dal Corriere del Pidi il cronoprogramma dei lavori, non dettato da Biagini, ormai fuori dalla rosa, ricordando che lo stato comatoso di quel Ponte risale ad almeno dieci anni fa. Il Mitico assessore in dialetto Tiziano Arlotti, braccio destro spendaccione di Ravaioli, aveva promesso l'effetto speciale di un altro Ponte (sostitutivo?) tra S.Giuliano e Rivabella. Ci sono, in lascito, tre mosconi a remi e pedali che permettono il facile traghetto. Abbiamo speso o sperperato milioni in pali della luce, piani delle fogne, vasche laminate o troppo piene, ma di opere importanti nemmeno l'ombra. La politica del basso consenso forse è quella ripagante, le carriere compiute da questi fenomeni dell'incompiuto lo testimoniano. Ovviamente non poteva mancare il richiamo a Calatrava, se non altro per i suoi successi pontili. Ci hanno aggiunto anche il solito ponte militare all'Obama. Non ci facciamo mancare niente. Sarebbe sufficiente un razionale ponte autostradale, usando travi di ferro come nei paesi normali che per tempi e costi batte quello dei nostri genieri del ca..
P.S
Ci sarebbe anche da "riprendere" con Moretti Rfi il tema dei Due Ponti Ferroviari. Basta osservare che gli argini del taglio del Marecchia sono più alti degli stessi ponti. In caso di piena che da noi arriva quando vuole, le due strutture diventano un grave impedimento al deflusso.