venerdì 20 settembre 2013

Ti Piace Questa Minestra?

Ieri mi è capitato di assistere ad una riunione condominiale degli appartamenti a canone calmierato Acer di Gaiofana. La riunione è avvenuta in una stanza della palazzina Acer in via Euterpe, dato che per il succitato condominio non è stato previsto uno spazio comune. E’ andata come tutte le riunioni condominiali in quanto agli urlacci che si sono sentiti nello svolgimento, ma la novità è che, almeno per questa volta, i condomini non litigavano fra loro, ma cercavano di far valere considerazioni nei confronti dell’incaricato Acer, dott. Carboni. Cosa contestavano i focosi condomini? A parte il riscaldamento delle abitazioni, per cui bisogna sottolineare che lo stesso dirigente ha ammesso che non è un sistema conveniente, sono state discusse le spese di cui gli intervenuti si devono far carico. Forse non tutti sanno che, per intervenuta normativa, i condomini di nuova costruzione non possono avere fonti di riscaldamento che siano autonome. Questo vale per il riscaldamento, ma anche per la normale acqua calda sanitaria, infatti nella struttura in oggetto l’acqua calda viene nuovamente riscaldata (arriva tiepida dal meraviglioso impianto SGR) con dei boiler comuni. Quanto si paga quest’acqua calda? Ovviamente dipende dal consumo e dalle abitudini di ognuno, però, a fronte di un notevole aumento del costo di quest’anno, i condomini hanno chiesto se si poteva avere non il prezzo al dettaglio di singole utenze, ma il prezzo all’ingrosso, visto che il totale viene pagato dalla singola partita iva di Acer. La risposta del Dirigente? NO. Perchè? Perchè non si può. Di seguito i condomini hanno fatto notare che, secondo loro, la palazzina denota alcune pecche strutturali che ne determinano la scarsa efficienza energetica e che, unita all’annoso problema del Teleriscaldamento, producono bollette da capogiro. Qui le risposte sono state più articolate. In sintesi: Acer non sbaglia e neanche chi fa i lavori per Acer sbaglia, poiché c’è l’abitudine di tre commissari che controllano tutto. I garage in cui piove, il cospicuo numero di pilette della doccia montate male, il pozzo nero che sono stati costretti a cambiare, naturalmente sono tutte cose che sfuggono a questo principio e, dunque, non posso esistere le altre criticità; soprattutto quelle che potrebbero assegnare il condominio ad una classe energetica inferiore a quella dichiarata. Quando i condomini hanno accennato ad una richiesta di cappotto termico, la reazione del dirigente è stata rivelatrice. Mentre per tutto il resto era un “no“, “non si può” e “non possiamo fare niente“, per l’eventualità di mettere le mani su quel palazzo gli si è gonfiata una vena nel collo, il tono della voce si è alzato e l’epitelio è variato sul rosso. “Portatemi le prove scientifiche di quello che dite” intimava, forse considerando che nessuno dei presenti avesse una certificazione operativa, né i soldi per assoldare un professionista. Quando qualcuno (io in realtà) gli ha fatto notare che le case erano dotate di una meraviglia della tecnologia chiamata termostato, che nel condominio ci son persone che stanno oggettivamente al freddo e se accendono pagano 3/400 Euro al mese, la risposta è stata, come in un’occasione precedente: ” se non vi sta bene quella casa trovatevene un’altra“. Come dire… non ti piace questa minestra? Salta dalla finestra. Io non conosco personalmente i dirigenti Acer che hanno fatto l’onore di ascoltare e bocciare qualsiasi istanza ieri pomeriggio. Devo rilevare però un dato sulla loro consapevolezza in merito ai problemi esistenti. Quando, appena preso possesso degli appartamenti, arrivarono le prime bollette assurde, Acer uscì, sul suo sito web, con un comunicato (http://www.acerimini.it/nws/newacer.asp?id=118) in cui affermava che :”Le alte bollette che sono arrivate ai residenti degli alloggi popolari della Gaiofana allacciati al teleriscaldamento sono frutto di una concomitanza di cause che non si ripeterà“. Intendevano l’inverno più freddo degli ultimi tot di anni e scemenze del genere. Era il 19 gennaio del 2011. Alle soglie della primavera 2013 è morto Daniele Cordisco, un malato terminale che, a causa delle sue metastasi e delle sue frequenti febbri, aveva bisogno di una temperatura di almeno 20 gradi in casa. L’ultima bolletta che ha pagato in vita sua è stata di 375,00 € per un mese di riscaldamento, escluso gas cucina e riscaldamento acqua, per una casa di neanche 50 mq. La concomitanza di cause a quanto pare si è ripresentata ed ha colpito chi non poteva saltare la finestra.

 P.S. In questo link un’intervista, che è anche il ricordo che ho io di Daniele. Davide Cardone [@DadoCardone] Citizen