lunedì 9 settembre 2013

Geni Ferrari

Finalmente anche nella Ferrari sono stati smascherati i geni che fanno perdere il Cavallino di Montezemolo. Con un Presidente così pagato e pettinato ai box va perfino troppo bene. Da anni non ne indovinano una, spendono montagne di soldi e pneumatici per confezionare delle figuracce che hanno il pregio di essere viste ed ascoltate in diretta. Perchè devono avere un Montezemolo? Dove ha messo mani e stipendio ha provocato disastri, perfino in politica, il solo annuncio della sua discesa ha provocato un trauma elettorale a Monti dal quale non si è ripreso. Mentre Confalonieri è il portafoglio, la famiglia, l’affetto più radicato e profondo, il depositario d’ogni segreto, l’uomo che conosce le origini dell’impero e dell’enorme fortuna di Berlusconi. Rappresenta gli interessi e l’anima finanziaria del berlusconismo. Se arriva come ambasciatore al Quirinale per trattare con il capo dello Stato, che lo ha ricevuto giovedì in gran segreto, significa che la vertenza sta per concludersi e che in pochi giorni si deciderà il destino del Cavaliere. Lo Zio Fedele non è quello Letta, con Silvio hanno fatto i ragazzini, vivevano nello stesso condominio, compagni di scuola ed università poi...le speculazioni immobiliari, il solito modo all'italiana e riminese di fare soldi, quando li moltiplicavano, oggi portano i libri dei mattoni in tribunale. L'amicizia delle mogli, due e mezza per il Cavaliere e l’unica per il sempre risparmioso e Fedele. Due vite intrecciate e un solo destino. L’errore di Berlusconi è pensare che tutti i magistrati siano rossi, ne ho conosciuto uno che non lo era. Sbaglia. E io glielo dico. Quella al Quirinale, adesso, è l’ultima missione. Ancora più grave fu il fenomeno delle leggi ad personam, con il grottesco spettacolo di avvocati deputati che intervenivano sulle leggi in formazione per incidere sui processi in corso. Per profondità ed ampiezza tutto questo non è nemmeno paragonabile al detestabile fenomeno dell’azione politica di alcuni magistrati. Fenomeno precedente a Berlusconi e che ha inciso su episodi anche gravi; ma non in grado di inquinare, come l’altro, gli organi istituzionali più importanti. Il cittadino Silvio Berlusconi, non il leader politico deve decadere da senatore. Osservo intanto che se oggi la Giunta delle elezioni dichiarasse la sua decadenza nessuno potrebbe affermare che è stata violata la legge. La giunta si limiterebbe ad applicare la legge Severino, che è di una chiarezza adamantina, e di cui nessuno ha messo in dubbio il significato. È singolare intanto che questi dubbi non siano stati avanzati in Parlamento, visto che la legge è stata approvata pochi mesi fa. Ma un po’ più giuridico è il fatto che la legge Severino sia stata già applicata 37 volte a consiglieri regionali e comunali senza alcuna polemica.  Fu approvata poco prima delle ultime elezioni per evitare l’ingresso in Parlamento di persone che avessero tenuto comportamenti infamanti e tutelare così la pubblica moralità, esigenza in quel momento particolarmente sentita. Ed esigenza di rilievo costituzionale, perché attinente al buon funzionamento della vita pubblica. La legge Severino non poteva che applicarsi in quel momento a casi già avvenuti: limitarla a episodi futuri avrebbe significato svuotarla completamente di efficacia, dato che le elezioni erano alle porte. La cosa buffa è che la Bella Rimini ed il New Ghibli siano state coperte d'azzurro come sardine pidielline.