martedì 17 settembre 2013

Democrazia Polisportiva

A Riccione succede anche questo, che vieni licenziata per aver cliccato un "mi piace" sotto un post di Facebook, i cui contenuti non erano graditi a chi governa, anzi a chi ha l'imperio assoluto della gestione della piscina comunale. LdM è o forse dobbiamo meglio dire era una brava e seguita insegnante di nuoto che dal 2007 segue i corsi di nuoto per i bambini e per i disabili. Dall'altra parte c'è invece questo indiscusso e potente ( potentissimo) manager che da quando Dio creò le acque ( qualcuno dice addirittura anche da un po' prima) gestisce con piglio deciso ed autoritario la piscina, i corsi, le attività correlate e tutto quello che gira intorno alla Polisportiva comunale, feudo indiscusso del Nazareno e di chi tiene ben salde le "redini" del comando politico in città. LdM viene a sapere da un suo collega che gira voce che non le sarebbe stato rinnovato più l'incarico di prestazione sportiva che la lega alla polisportiva. Decisione presa dall'alto, le sussurrano. Senza una evidente giustificazione che LdM si affretta ad andare a richiedere a questo Manager assoluto che ha nelle sue mani le sorti di tutti i collaboratori della piscina e non solo. La giustificazione addotta dal risoluto manager è di quelle che non lasciano spazi ad equivoci. Nel breve incontro le comunica che e' venuto meno il rapporto di fiducia a causa di un suo arbitrario quanto inaccettabile gesto di insubordinazione e di mancanza di rispetto alle regole di buona condotta. Una mancanza gravissima. Ma cosa aveva fatto di così tremendo e di inqualificabile LdM? Si era permessa di cliccare un "mi piace" su un post di Facebook non gradito al nostro manager. Ma non basta, ad aggravare la sua posizione LdM aveva finanche posto un commento sotto il post di un suo amico. Da qui l'immediata ed irrevocabile esclusione. Al di là dell'esecrabile gesto di arroganza e di dominio di chi si crede così potente da considerarsi padrone, quel che resta è il livello di assoluto degrado umano e politico che Riccione ha raggiunto. Una città preda e ostaggio di una classe politica e dirigente senza scrupoli, attenta solo a perseverare il suo controllo su tutta la città. Di fronte a questi abusi di potere indignarsi non basta. Credetemi.
 Ps. 
Per evitare di essere accusato di inventare le storie o di gettare fango, informo coloro che meditano già di aggredire la credibilità del fatto che esiste una registrazione della imbarazzante conversazione e che qualcuno ne ha conservato copia.
alberto nardelli