mercoledì 4 settembre 2013

Democristiani

Oggi Renzi rappresenta circa l'80% di quello che rimane del partito, gli altri concorrenti si spartiscono il resto. La prima fila dell'apparato democrat presenta un colpo d'occhio singolare. Stupisce la velocità di adattamento degli animali politici definiti democristiani. E' un democristiano non solo il segretario in pectore del partito, il capodelegazione del partito al governo, lo stesso Franceschini, ed anche il presidente del consiglio, Enrico Letta, che probabilmente seguirà Franceschini nella sua scelta di campo in favore dell’ex sindaco di Firenze. Nessuno si ferma a riflettere su questo dato non certo statistico o frutto di casualità? Manca clamorosamente e molto scandalosamente un compagno di sinistra, non un outsider alla Biagini. Si sta celebrando un terremoto politico, la storia decennale della sinistra italiana fatta a pezzi di democristianeria. Le larghe intese fra i democristiani del Pd, reggono in un solo caso: se il governo dura. Alla fine l’ex rottamatore si alleò con i suoi ex nemici, tutti insieme appassionatamente alla guida del Pd. Grillo da stupendo fiutatore d'aria e censore delle gallinelle del pollaio scelto malamente, ha indossato l'elmetto ed ha dichiarato guerra senza quartiere agli altri. E' il grande momento, la conta dei voti e dei seggi avverrà dopo. Adesso si deve vincere. L'occasione è più ghiotta e forse più facile di quella di febbraio. La dissoluzione a sinistra è metastasi avanzata. Le urla ai festival delle salsicce da finanziamento sono un segnale pauroso. Perfino il cane nero viserbese si è ribellato al padrone, lui non andrà a votare, si è lasciato crescere il pelo come Grillo. Non ci deve stupire l’alleanza fra due ex ragazzi democristiani che non se le mandavano a dire, Renzi definì il futuro ministro come il vicedisastro del Pd. Fioroni per rimanere sempre nella stessa salsa, pitturava poche settimane fa Renzi come un borioso presuntuoso. Tutto dimenticato per il bene del partito e dell'italia rottamata. Le larghe intese diventano obbligatorie nello statuto del Pidi. Se arriva la crisi come prevede il bollettino di Casa Silvio precipita tutto, c'è posto solo per uno. Allora vedremo le belle figurine democristiane scomporsi alla stessa velocità per riapparire vergini come delle... rose. Vitali&Gnassi sono pronti a riaccasarsi?