sabato 28 settembre 2013

C'è Crisi e Crisi

Crisi è una parola che sottende ad un gran numero di situazioni. Il suo significato generico è riferito ad una situazione instabile e pericolosa per il sistema che la subisce, ma, come abbiamo imparato in questi ultimi anni, per molte persone è solamente una dimensione a cui dedicare i proprio errori. C'è crisi e crisi. Ci sono crisi energetiche, ce ne sono di valori, ci cono crisi di sistema, c'è una crisi del modello economico, ci sono crisi che si ripetono nel corso della storia dell'umanità e che indicano il momento in cui bisogna cambiare. Crisi, infatti, indica anche questo: un cambiamento. Lo sapevate che in cinese crisi è si scrive usando le parole pericolo e opportunità ? Pericolo si dice "ji hui" e opportunità "wei ji"; questo perchè nella filosofia cinese quando c'è una cambiamento le cose si possono mettere bene o male a seconda delle scelte. Vi pare il caso di ignorare i cinesi in questo momento? Esiste però una crisi che riguarda il valore degli amministratori... e da quella se ne esce solo male. Individuarla è facile, basta leggere i giornali che, per quanto addomesticati possano essere, non si sprecano a migliorare le balle della velina con l'ordine perentorio di diffusione. Così quando leggi che gli incidenti sul lavoro sono diminuiti, perchè non c'è lavoro, quando leggi che le scuole per avere la carta igienica la devono vincere ad un concorso, quando leggi che un Sindaco, un Presidente della Provincia e il Presidente di una società aeroportuale si fanno i complimenti tra loro per essere riusciti a perdere l'80% di una partecipata pubblica... quando leggi tutto questo qualche domanda te la fai no...? Intendiamoci queste sono cose che potrebbero succedere in qualsiasi comune (o forse no), ma qui siamo a Rimini che mi dicono essere la Capitale del Turismo, dunque anche il nostro Sindaco rispecchia questa vocazione. Grazie a lui abbiamo The Wheel (la ruota) come a Coney Island, la ciclabile "soppalcata" (cit. Massimo Lugaresi), lo Street Food e le Street Parades. Tutta roba di strada insomma ed è proprio li che finiremo tutti. E già, perchè il risultato di tutto ciò è che costa più il soggiorno di un detenuto nelle patrie galere che un'equivalente vacanza a Rimini... con i tre pasti inclusi ovviamente. Il fondo di un barile rosa. Certo ognuno ha il Renzi che si merita. Ho detto Matteo Renzi? Volevo. Sembrerà uno strano parallelismo; se li guardi dalla Gruber, che nonostante il nome tedesco sembra vanti abusi edilizi sardi, non noti molte somiglianze... voglio dire, uno sibila e l'altro aspira, ma se li ascoltate bene vi accorgerete che entrambi iniziano discorsi di cui non conoscono la fine. C'è Crisi e Crisi però questa crisi, forse perchè così è stata pensata, pare favorire uomini che parlano di niente. Letta, Renzi e, mi ringrazierà per l'accostamento, Gnassi assomigliano a dei concierge che ti aiutano a metterti comodo nel nulla dell'azione istituzionionale. Mentre in Italia, dal locale al nazionale, la situazione precipita Renzi diserta il Comune di Firenze, Letta fa dei tour internazionali in cui fa sapere che anche lui fa la doccia e il nostro Taglianastri dopo 51 giorni senza Consiglio Comunale se ne va per mezz'ora dopo appena mezz'ora (mezz'ora in cui non è stato seduto molto). Comunque... nella storia per ogni periodo di crisi c'è sempre stata un'elite di uomini con forte morale e senso della giustizia maturati in reazione alla dissolutezza e all'ingiustizia. Dei leader, delle guide, degli illuminati, degli agenti evolutori in grado di cambiare la storia con un singolo discorso alla nazione. Questa volta.... beh.. pare proprio che questa volta abbiamo saltato un giro. « Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi…E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre… Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo… » (don Mariano Arena al capitano Bellodi - Il Giorno della Civetta - Leonardo Sciascia)
 Davide Cardone [@DadoCardone]