domenica 15 settembre 2013

Il Triangolone del Porto Parte Seconda, forse ultima

Abbiamo terminato la Parte Prima con la promozione di quasi tutti i grandi adepti al meluccismo. Riflettendo sulla carriera stratosferica compiuta dalla famiglia Petitti&Bernabè, ci sarebbe abbondante spazio per una sana rivoluzione morale. I nemici del popolo erano naturalmente quelli come il sottoscritto, Baschetti e...pochi altri, dimenticavo il Biagini prima versione moralizzatrice. Sul piano burocratico, fatta salva la parentesi Project, privi come da costume riminese, dei necessari riferimenti urbanistici, ma zeppi di fotografie, l'impostazione pensata più di dieci anni or sono, comprensiva di tutte le aree di proprietà privata a monte, fino alla spiaggia, dal Porto alla rotatoria del Grand Hotel, era pronta per essere inserita nel previsto Piano Regolatore del.. Porto. Anche quello abbandonato per correre dietro alle lattine di birra lanciate per aria nelle feste. Si amministra sempre alla rovescia. Si pensi al Piazzale Boscovich, occorre una riorganizzazione di quel puttanaio di funzioni in contrasto tra loro, stessa cosa vale per il Molo. Dopo la mia cacciata a seguito di... volontarie dimissioni, accompagnata dall'epurazione dei pochi vicini, venne consegnato il solito incarico agli uomini di fiducia che in quel campo marittimo erano doverosamente margheritini, per realizzare il Piano Regolatore del Porto... già fatto. L'incarico però escludeva il Triangolone. Il cemento griffato dei Foster e Nouvel era in arrivo. Per la cronaca delle smemorate quattro fotocopie locali ricordo e sottolineo, che anche la restante parte del Piano Regolatore del Porto si è persa nei capienti armadi dei reperti comunali. Chiusa in sintesi l'impostazione urbanistica, tutta ancora da inventare, sul piano delle proprietà abbiamo tre soggetti: Il Triangolone è del demanio marittimo, Lungomare, del patrimonio disponibile dello stato, Aree a Monte, ossia via Colombo, campi da tennis, ecc di proprietà del Comune. L'idea allora balenata era di mettere assieme i soggetti in un Consorzio per rilasciare un unico atto concessorio, come è stato fatto con la Darsena. Per quanto riguarda il Lungomare, trattandosi di area predisposta alla vendita, più facile era trattare il prezzo, aggiornando la richiesta di 300 milioni di lire che aveva fissato lo Stato per l'intero Lungomare, compreso quello di Miramare ed altre porzioni, circa vent'anni fa. Ovviamente il pensiero che ce lo devono regalare così come afferma Gnassi al termine dei suoi estenuanti viaggi romani è più accativante per le veline di Palazzo, ma è demagogia populista. Lo Stato, perfino quello italiano, non potrà mai concedere regalini, i riccionesi che lo hanno pagato s'incazzano dopo avere ricevuto per ringraziamento il Trc e poi il resto dei comuni italiani e la..Corte dei Conti. Le aree comunali sarebbero più facili da gestire se gli assessori si mettessero d'accordo tra di loro e con ..il Sindaco. Onestamente con l'introduzione della Bolkestein la cosa diventa più complicata, la proposta che sembra balenare nelle testoline del Consorzio e Comune che viaggiano in felice simbiosi, di una Deroga Europea per il Bando, sembra roba da Pizzolante. Fa il pari con quella dello Stato che ci regala il Lungomare Birreria. Il Piano B è la sclassifica patrimoniale trasferendo di fatto il Triangolone tra i beni disponibili dello Stato..però l'assegnazione, per le stesse norme italiane già in linea con quelle europee, prevede comunque un bando di gara. In ragione di queste novità rispetto all'impostazione primitiva, l'unica strada percorribile è una modifica delle norme demaniali che vada verso il federalismo del demanio marittimo. Il primo compito che avranno i comuni non sarà quello d'introitare i canoni, ma sapere mettere in gioco queste aree nel contesto del miglior interesse pubblico. Per capirci e fare capire ai troppi volutamente disattenti, incassare due o quattro milioni dall'arenile è cosa del tutto marginale se paragonata al risultato di spiagge organizzate ed innovate in termini moderni. Potrebbero arrecare un'aumento quantitativo e qualitativo vitale al nostro sistema turistico. Tornando alla Boutade di Gnassi, prescindendo un attimo dagli aspetti normativi citati, il coro unanime che abbiamo percepito parla di un fallimento dell'operazione Consorzio Paesani soprattutto dal punto di vista..commerciale. Manca il valore aggiunto di un polo d'aggregazione e riferimento, parimenti ha caratteristiche costruttive per un uso limitato alla stagione estiva. Tenuto conto degli importanti investimenti da effettuare, diventa insostenibile sul piano economico, un modello Murri e Novarese, un altro fallimento. Sono partito dal cosiddetto Triangolone, sempre più spesso agli onori della cronaca con i Delfini in Volo che saranno immagini più forti di quelle Felliniane, perchè sarebbe doveroso ritornare alla primitiva impostazione che partiva dalle vere esigenze degli operatori interessati. Per primi pescatori, cantieristica, mercato, artigiani, cooperative, forze dell'ordine, marineria e diportisti. Sarebbero questi i destinatari dei nostri interventi pianificatori. Si ribalta il concetto che nella ciclabile sindacale da la precedenza alle birre rispetto ai cittadini. Posso per esempio ricordare, partendo da monte che c'è tutto il tema del recupero del bacino acqueo dal Parco xxv aprile al Ponte della Resistenza, dove vanno integrati aspetti portuali e di mobilità lenta come l'unione tra mare e centro storico. Una rivisitazione delle sponde del canale che deve continuare fino al mare, serve a fare sparire cabine e cabinotti, compresi i due impianti di distribuzione, offrendo a tutti soluzioni alternative. In riva sinistra c'è poi il sistema della cantieristica e della pesca da riorganizzare, in riva destra si deve partire dando un senso a quella fascia di banchine e di verde che parte dal monumento Giulietti e finisce al Club Nautico, prendendo in esame tutti i contesti limitrofi: capitaneria, magazzini del sale, tartaruga e deposito del club nautico. Altri temi importanti sono una reale e seria interconnessione tra S.Giuliano e MarinaCentro, valutare se con le costruende dighe si possa realizzare anche a Rimini un minimo di attracco per navi turistiche che hanno un mercato con crescita esponenziale. Avete sbagliato a votare Gnassi ed adesso ..paghiamo

P.S.
Sul Delfinario l'unico soggetto che aveva previsto tutto era lo..Stato. Ve lo racconteremo.