venerdì 13 settembre 2013

Delfini Sequestrati

Ho appena passato tre ore surreali, fuori dal Delfinario di Rimini. Verso le 19 leggo su Facebook l'appello della proprietaria che dice, più o meno "Mi portano via i delfini, me li sequestrano". Sembrava una bufala, ma era vero. Così mangio qualcosa e poco dopo le 20 vado giù a vedere che succede. Quello che è successo quest'estate al delfinario di Rimini è storia nota: prima l'aut aut del Ministero, o vi mettete in regola entro l'estate, o in autunno dovete chiudere (Rimini ha solo una vasca, non ha le vasche accessorie, come quella medica, previste per legge), poi il Comune di Rimini che si erge a difensore del "delfinario strategico" (a cui ho risposto così), poi i controlli delle autorità, una pesante multa per alcune irregolarità e la denuncia per maltrattamenti. Ieri il comune di Rimini che chiude le porte in faccia alla struttura, la qualee chiedeva di potersi allargare su territorio demaniale per fare le vasche nuove: niente da fare. Insomma, tutto ad un tratto, il delfinario, che è fuori legge da anni (la legge è del 2001), sembra accerchiato, e ci si mette pure la Brambilla. Gli animalisti esultano (ma molti di loro pensano che questi delfini possano essere liberati in mare, e su questo non paiono sentire ragioni). Come la penso io, credo si sappia: basta con queste strutture diseducative e anacronistiche. L'ho scritto decine di volte. E spero che la mia città si possa liberare del triste spettacolo dei delfini che saltano in una vasca di cemento, e miri ad altre forme di intrattenimento, magari, massì, culturali. Dopo avere litigato con lei su Facebook, per il mio post sul "delfinario strategico", sono diventato amico della proprietaria, e conosco molte delle persone che ci lavorano dentro. Però, basta dai, siamo nel 2013. Detto questo, la situazione è però, come dicevo, surreale, paradossale. Come si fa a sequestrare dei delfini, così, all'improvviso, portarli via nella notte? Mentre scrivo queste righe, diverse persone sono ancora là fuori, ad aspettare i camion che devono venire a caricarli. Sarà stanotte? Sarà domattina? Non si sa. Conosco quasi tutti quelli che sono "venuti a vedere": semplici cittadini, i giornalisti che mi chiedono un parere e credo di avergli risposto un po' stralunato, il gruppetto degli animalisti che se ne sta un po' in disparte, il personale del delfinario. Passa anche la veterinaria che è stata incaricata di seguire il trasporto: ci conosciamo da tempo, ci scambiamo impressioni su quello che avviene, poi va "a preparare la valigia, ma non mi hanno detto per dove" (non posso dire chi è, lei non vuole, ma questo aggiungerebbe un altro tocco di follia a questa storia). Poi Sabrina, un'addestratrice storica che conosco dai primi anni del Delphinarium di Riccione, che esce, mi vede, mi abbraccia e piange a dirotto "Così no, così no", ripete. E insomma, così no, dai. Non c'era modo di gestire un po' meglio 'sta cosa? Con un preavviso, ma che dico, con una minima programmazione. Per i delfini, per quelli che ci lavorano insieme tutti i giorni. Delfini che non hanno mai viaggiato, mai visto un camion. Chiuda pure il delfinario, a me sta bene, si sa, ma che situazione strana, che forzatura. E poi dove li portano? C'è chi dice due a Genova e due a Roma. C'è chi dice tutti a Genova. Ecco, appunto, Genova. Stai a vedere che... Insomma questo è un post notturno e strambo, ma vi assicuro che là fuori, stasera, sembrava tutto un po' strambo. Sembrava il set di un film di Fellini, ma non era un film. Stanotte o domani i delfini verranno portati via davvero e, sequestro "temporaneo" o no, secondo me Rimini non la vedranno più. L'Italia perde un altro delfinario, dopo Gardaland, e di questo non posso che essere contento. Ma mi dispiace anche per chi soffre per questo "rapimento" istituzionale, per chi deve salutare quattro amici a cui ha dedicato tanto tempo e lavoro (e magari quel lavoro ora lo perde pure). Comunque, vedremo gli sviluppi, non credo sia finita qui...
Marco Affronte