Stamattina, abbastanza ben camuffato, nelle pagine interne del Carlino, c’era un mezzo articolo dove più o meno si “manifestava preoccupazione” per la situazione della Cooperativa Imolese che con un ribasso “monstre”, un paio di anni fa, si è aggiudicata “i lavori (?!) del Teatro Galli”. Naturalmente è tutto finto. Già all’epoca dell’aggiudicazione, l’entità del ribasso faceva capire quale fosse la situazione dell’aggiudicataria. Quindi il Teatro Galli non si farà come preventivato e tutto quanto dovrà ricominciare da capo. Ma non c’è bisogno di fare tutte queste sceneggiate perché la cosa era risaputa ed è finita esattamente come doveva. Per l’esattezza è finita come per il cinema Fulgor, la Novarese, la Murri, Campi Sportivi, Parcheggio Scarpetti e l’elenco potrebbe continuare ancora un bel po’. Quello che bisognerebbe evitare sono le finte sorprese. Per quanto gli italiani, come dice Renzi e i riminesi in particolare siano un po’ minchioni, bisognerebbe non esagerare troppo. A volte anche le formiche nel loro piccolo si incazzano. Almeno così diceva un bestseller di qualche decennio fa.
Woland