sabato 3 gennaio 2015

Pello

Come abbiamo visto il nuovo consiglio regionale si è insediato, sebbene, la Istituzione sia stata "schifata" dal corpo elettorale con percentuali mai riscontrate in una consultazione della storia repubblicana, nemmeno per i referendum. D'altra parte altro non avrebbe potuto fare, non esistendo un quorum anche se fossero andati in 10 a votare vale questa giunta che amministra con un pungo di voti. Ora a me preme in questa lettera richiamare al lettore alcuni aspetti. Credo di interpretare lo spirito diffuso presso tutti i romagnoli che chiedono una mano leggera mentre in questi 40 anni la Regione è andata costituendosi come uno Stato nello Stato. A Bologna decidono quando le auto riminesi si devono fermare per lo smog come decidono che dobbiamo rifare un Teatro completamente distrutto ex novo esattamente come lo fecero quando la manodopera costava una pagnotta al giorno perché le coop rosse di area emiliana devono lavorare . Come decidono che il nostro aeroporto debba chiudere perché la loro camera di commercio sbava dietro al turista russo scomparso da Rimini per questi cialtroni che nemmeno l'assicurazione hanno soldi per pagare. Non la voglio buttare sull'autonomismo ma la mano bolognese comincia a essere un pugno ed una spada: tutto quello che si decide da Rimini deve aver il placet bolognese via PD: trasporto pubblico, grande distribuzione, opere pubbliche, ciclo acqua-rfiuti etc.etc.etc., tutto passa prima al vaglio bolognese, chi si ribella è fuori dal Partito, per questo nessuno ha detto "ah" coi centinaia di soggetti che gravitano attorno alla politica, quando ci hanno chiuso, primo caso al mondo, un aeroporto, il più importante della dorsale adriatica!" 
Stevens Pelloni, Rimini