sabato 3 gennaio 2015

Lettera congelamento indennità

Al Presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna
Ai consiglieri componenti l’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna
 Egregio presidente, egregi consiglieri, la situazione economica e sociale dell’Italia e della nostra Regione è sotto gli occhi di tutti noi. Sia la Giunta regionale che l’Assemblea Legislativa hanno il preciso dovere morale verso tutti i cittadini di ridurre gli sprechi e tagliare le spese superflue, razionalizzando le voci d’uscita. Inutile nascondere che, come Movimento 5 Stelle, avremmo voluto fosse fatto ben di più nella legislatura che si è appena conclusa e, certamente, ci impegneremo in questa direzione nella corrente legislatura. Ma, qui ed ora, avanziamo una proposta di assoluto buon senso che, speriamo, vogliate fare vostra come, finalmente, concreto segnale di responsabilità, sobrietà e moderazione rivolto a tutti i nostri concittadini e vera inversione di tendenza rispetto a quanto fatto emergere dalle inchieste della magistratura. Con la chiusura della precedente legislatura, in attuazione dell’art. 11 della legge regionale 14 aprile 1995, n. 42 “Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale”, si sta per procedere alla liquidazione delle indennità di fine mandato ai consiglieri regionali non rieletti, complessivamente si parla di circa 1,5 milioni di euro. Tenuto conto che:  alla quasi totalità dei consiglieri regionali della scorsa legislatura sarebbe addebitata una responsabilità penale per un presunto reato di peculato (più, in un caso, una presunta truffa);  a tutti i capigruppo della scorsa legislatura una responsabilità di danno erariale da 2 parte della Corte dei Conti con sentenza di primo grado;  al Consigliere regionale che ricopriva nella precedente legislatura la carica di Presidente della Regione è stata inflitta la pena di un anno di reclusione per falso ideologico già passata in giudicato di secondo grado;  ad un altro consigliere regionale della scorsa legislatura sono stati inflitti, in primo grado, ventiquattro mesi di reclusione e due anni d’interdizione dai pubblici uffici per una truffa aggravata ai danni della Regione Emilia-Romagna;  un ulteriore consigliere regionale della precedente legislatura ed ex capogruppo, è coinvolto in una inchiesta locale in cui si ipotizzano da parte della magistratura i reati di corruzione e peculato;  quattro consiglieri regionali della penultima legislatura e di cui due rieletti nella precedente sono stati rinviati a giudizio per peculato;  il 23 dicembre scorso la Guardia di Finanza di Bologna, su delega della Procura Regionale della Corte dei Conti dell'Emilia-Romagna, che ha chiesto e ottenuto, dalla locale Sezione Giurisdizionale, un decreto di sequestro conservativo in favore dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna - amministrazione ritenuta essere ente danneggiato - ha sequestrato beni immobili e crediti di natura retributiva, di indennità e/o pensionistica nei confronti di otto ex capigruppo dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna per coprire un danno patrimoniale che ammonterebbe a circa 1,2 milioni di euro. Tenuto conto, inoltre, che le spese di cui complessivamente la magistratura contesta la liceità ammontano ad oltre 2 milioni di euro. Considerato che una condotta omissiva o comunque inerte di fronte ad un possibile danno che potrebbe patire l’Ente cui si è stati chiamati, dai cittadini, ad amministrare, al di là delle responsabilità penali ed erariali costituisce atteggiamento riprovevole agli occhi della collettività. Considerato, infine, che la legge regionale 42/1995, la stessa che prevedeva i vitalizi, e che istituisce, ancora oggi, quello che, agli occhi dei cittadini, appare come una sorta di regalo finale per i consiglieri regionali dell’Emilia-Romagna, è figlia di ben altri tempi e si rivela ormai come irriguardosa nei confronti dei cittadini emiliano-romagnoli costretti a fare i conti con ben altra situazione diffusa di disagi economici. La Regione Lombardia, per citare un esempio a noi vicino, ha già abrogato questo che a tutti gli effetti si può ritenere un privilegio. E’ per l’insieme di questi motivi che vi chiediamo di disporre il congelamento delle indennità di fine mandato ai consiglieri regionali non rieletti, in subordine almeno a tutti i consiglieri regionali che sono coinvolti in inchieste, quindi potenzialmente, un giorno,3 soggetti che potrebbero aver danneggiato la Regione, Ente che, successivamente, dovrà cercare di recuperare e monetizzare questo danno. Per il futuro giudichiamo auspicabile che l’Assemblea abroghi tutte le norme che contengono indennità, benefici e vantaggi non strettamente necessari per i consiglieri regionali. Norme non giustificabili e tollerabili nell’attuale contesto economico. Parimenti auspichiamo che, nel suo complesso, l’Assemblea Legislativa impronti tutte le spese alla massima austerità e sobrietà. Come dimostra l’enorme astensione dalla scorsa consultazione elettorale, non è più il tempo di vuote parole servono gesti concreti. In attesa di un vostro riscontro Cordiali saluti
 I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Emilia-Romagna (Giulia Gibertoni) (Andrea Bertani) (Silvia Piccinini) (Gian Luca Sassi) (Raffaella Sensoli)