venerdì 2 gennaio 2015

Podemos in Italia?

Nelle ultime settimane diventate mesi, ho continuato a sperare che siamo ad un passo dall'innescare la scintilla giusta. È sufficiente guardarsi intorno per capire che è proprio così. Il Carlino, tanto per non sbagliare, ha dedicato quattro...pagine al "pienone" di Capodanno, indicando in 400 gli alberghi aperti e..pieni. Ha subito però precisato che i russi non ci sono. Grazie, ci avevamo creduto. Aumenta nel paese il disagio nei confronti del governo che è specchio di una classe politica trasversalmente inquinata e responsabile di guasti sociali sempre più drammatici. Renzi ha twittato in diretta il salvataggio della motonave. La figlia televisiva di Berlinguer ha "interrotto" TeKabul per declamare l'ultimo twittio del Premier. Facciamo vergognare The Interview, il film che doveva fare vergognare la Corea del Nord. Cresce una mobilitazione e un'insofferenza sociale che trovano nel sindacato una sponda importante ma non sufficiente come credibilità. Tra le gente è vivissimo il desiderio ed il bisogno del cambiamento. Basta pensare quale sia stato l'exploit elettorale del M5S. Dopo anni di berlusconismo, ladrocinio e furberie senza alcun pudore, la politica si trova al livello più basso mai attraversato. Si agita Papa Francesco, diventato senza grandi imprese l'uomo della speranza. Credo si sia stancato di assolvere o scusare tutti i peccati. Quelli interni alla sua organizzazione sono davvero enormi e non perdonabili. Parole quasi normali lo proiettano nell'olimpo del profetico. Non mi sembra però disposto a giocare al renzismo religioso. Qui si colloca il punto di arrivo di un lungo decennio che da Genova 2001 ci porta fino a Puerta del Sol a Madrid. Ma perchè negli altri Paesi la sinistra riesce sempre a presentarsi più credibile? Qui si colloca l'esperienza di Podemos. Significa che per veicolare il consenso non bastano le tessere sindacali o l'appartenenza "rubata" al Pse, questo ci insegna la straordinaria ascesa di quel movimento, che è oggi accreditato addirittura come la prima forza politica della Spagna. Non si affidano (solo) ad un strumento etereo, incontrollabile come il web, ma consegnano al popolo spagnolo, una volta più in difficoltà del nostro, una prospettiva talmente convincente ed interessante da chiamare alla partecipazione decine di migliaia di persone. Podemos è un soggetto credibile e quindi capace di moltiplicare democrazia e partecipazione, sia in forme classiche che in forme nuove. Non uso nemmeno la facile battuta od il paragone irriverente con il fenomeno più commerciale che politico del grillismo. La partecipazione, non la somma di piccoli pezzi di strutture politiche usurate se non esaurite, è tanto più importante quanto più diventa antidoto contro le due malattie letali della sinistra tradizionale: il minoritarismo con la sostanziale indifferenza al consenso e al rapporto con la realtà e la liturgia fatta di riproposizione statica di miti e riti che non parlano più a nessuno. L'esatto contrario di una leadership fortissima o battute da comizio "né di destra né di sinistra". Il leader serve tanto quanto un gruppo dirigente, ma una organizzazione è vitale. Il punto è la qualità della leadership, sono le sue caratteristiche, non la demonizzazione. Renzi non è catalogabile, i suoi padroni sono altri, non i cittadini. Quando pensi però che i "cugini" di Podemos sono gli ..uomini di Vendola, allora ti viene voglia di chiudere subito l'articolo e..rifugiarti in Spagna.

P.S.
Sembra che alla presentazione di "Podemos" in Italia ci sia anche Civati