sabato 4 aprile 2015

Bugiardi

La settimana scorsa Poletti, oggi ministro del Lavoro dopo un duro allenamento nelle Cooperative, preceduto dal solito tweet giubilante del premier Matteo Renzi, ha annunciato che nei primi due mesi dell’anno le nuove attivazioni di contratti a tempo indeterminato sarebbero esplose del 33% a gennaio e +38% a febbraio, rispetto allo stesso mese del 2014. Il Jobs Act funziona alla grande e i numeri lo dimostrano. Il ministro del Lavoro, invitato ad Ischia per fanghi riparatori degli effetti della riforma del lavoro, si è mostrato perfino sorpreso dei ripetuti successi del suo mondo cooperativo. In ogni inchiesta almeno una compare. Sono dati più incoraggianti di quelli dei corposi incentivi temporanei alle assunzioni decisi dal governo. Gli occupati sono sempre quelli, cambiano solo la targa previdenziale. I giornali erano in piena estasi occupazionale. Il milione gettato in pasto alle voraci veline non bastava più. Rilanciavano. Poi è arrivata la doccia fredda sugli entusiasmi. Non potevano giocare ulteriormente con i numeri. La disoccupazione giovanile ha battuto un altro record. Però a Pasqua a Rimini non può piovere. Basta togliere una gocciolina al Meteo Rinaldis. Generale Cecchi non la invidio, nel caso, improbabile, che a Rimini vogliano cessare di festeggiare i..morti. Sembra che la corte pidiellina sia corsa subito ai ripari, cercano uno sicuro di perdere. Non hanno che l'imbarazzo. Visto che la riforma era in discussione da mesi, a gennaio ogni nuova attivazione di contratto a tempo indeterminato porterà con sé incentivi consistenti, sotto forma di un abbattimento degli oneri sociali. E' più che naturale per gli imprenditori che dichiarano meno dei pochi dipendenti, disfarsi di manodopera “marginale” per poi rimpiazzarla con le nuove norme, che abbattono momentaneamente il costo del lavoro. Perché solo i dati sulle attivazioni e non quelle sulle cessazioni? Credo che il dato più realistico lo abbia pubblicato il Wall Street Journal che non è una festa di Gnassi ma un giornale finanziario molto seguito. Non è la Grecia la minaccia dell'Europa bensì..l'Italia. Con questa consolante ma realistica previsione rinunciare all'agnello pasquale diventa un fioretto vegano necessario.