mercoledì 8 aprile 2015

Paolo Fabbri

Per me ha ragioni da vendere il collega semiologo Fabbri già direttore della defunta FF Fondazione Fellini: il Comune non è nella maniera la più assoluta all'altezza di gestire nè quello che materialmente eredita dalla Fondazione nè tantomeno, per carità, l'eredità immateriale del Maestro. Ma dirò di più: Paolo Fabbri mi sembra l'ultimo ed unico baluardo a difesa di quello che è possibile e doveroso e ragionevole fare a Rimini per e di Fellini. Già denuncia che i disegni devono essere restaurati, subito, patrimonio riminese: e chi lo sapeva chi poteva saperlo!? Ma io credo che noi l'avevamo già la persona per età, cultura, caratura scientifica, conoscenze stra-adatta a gestire 360 gradi il patrimonio materiale ed immateriale del regista riminese e nemmeno dirlo è lo stesso Fabbri che nella Cultura con la C maiuscola, non quella dei bandi per cercare un esperto di Fellini: ridicoli siete! ci s'inzuppa da mezzo secolo avendo lavorato con Eco etc. e nomi del Gotha dell'intelligencija italiana, direttore dell'Istituto parigino di Cultura italiana ma cosa vai a cercare di meglio?? Poi almeno lo ha conosciuto Fellini, o no!? Allora mio parere: tutto in mano a Fabbri, piccolo centro di Studi Felliniani, il Fulgor esempio mi sembra una patacata: ma che senso ha spendere l'ira di Dio ci andavo anch'io al Fulgor un cinema come tanti per decenni che cazzatona è farne il luogo di Fellini perchè vi andava, si è formato asseriva lui, etc.? Ma prendi un immobile qualunque ci fai un centro di ricerca amen ma che accidenti vai a cercare di buttare 10 milioni che poi finiscono nelle tasche dei soliti furbi ditte, esperti de noantri etc.? 
nemo pascale Rimini