giovedì 18 giugno 2015

Addenda

Poiché alcuni nostri lettori sembrano particolarmente interessati agli aspetti puramente militari della prossima guerra, cerchiamo, in una brevissima nota redatta dal Cancelliere, di mettere in evidenza quelle che sono oggi le maggiori “assenze” nel dispositivo militare della Federazione russa. “Assenze” che dovrebbero essere colmate entro il 2023. Ma, al 2023, bisogna arrivarci. 1) In campo strategico deve essere sostituita la linea degli ICBM (intercontinental ballistic missile) “pesanti” attualmente basata ancora sui missili “Satan” (codice NATO). Entro tre anni dovrebbero essere integralmente sostituiti dal “Sarmat” con capacità enormemente superiori. Usiamo per comodità anche qui la denominazione NATO del vettore. 2) Sempre sul piano strategico devono ancora entrare in servizio le ultime 4/5 unità classe “Borej”. Attualmente in via provvisoria restano in servizio alcuni esemplari classe “Delta IV” risalenti al periodo sovietico. 3) Sul piano tattico è arrivato alla produzione di pre serie il “Sukhoi T-50” (l’equivalente del tanto decantato F-22 americano di cui si parla su tutti i giornali in questi giorni). La produzione di serie del “Sukhoi T-50” dovrebbe iniziare nel 2018 e terminare nel 2023. Questo secondo le dichiarazioni dello Stato Maggiore russo. 4) Sempre infine sul piano tattico, il carro armato “ T-14 Armata” che tanta impressione ha suscitato alla parata del 9 maggio, inizia ora la propria produzione di serie. A livello generale resta il problema numerico delle forze tattiche che, almeno ad avviso del Cancelliere, rende assolutamente indispensabile “abbassare” la soglia nucleare in caso di conflitto. Siamo stati volutamente sintetici ma, data la mole di richieste, un sia pur modesto, ma ovviamente incompleto riassunto dovevamo pur farlo. Speriamo di aver accontentato gli appassionati
 La redazione.
 P.S.: Proprio oggi fonti polacche parlano di “provocazioni” e “ammassamenti” sul confine bielorusso (anche questo è un sintomo…)