martedì 9 giugno 2015

Una realtà

Il Movimento Cinque Stelle è una realtà della politica italiana, analisti e commentatori se ne sono fatti finalmente una ragione. Anche il Carlino riporta sempre e solo le fantastiche analisi di Cecchetti e quando non ci sono, ricorre alla Franchini in versione nipote del Prefetto. Le Regionali appena concluse sono solo l’ennesima conferma. Nonostante l’annunciato crollo, i candidati grillini conquistano ovunque ottime percentuali, diventando la seconda forza politica in Liguria, Puglia e Campania. Alla faccia del bipolarismo. Ad eccezione del Veneto, dove il leghista Luca Zaia ha letteralmente cannibalizzato il voto, i candidati pentastellati conquistano risultati per molti inattesi, stabili tra il 15 e il 20 per cento. Beppe Grillo può ritenersi soddisfatto. Di Maio- Battista hanno fatto un ottimo lavoro certificando che da soli corrono meglio. Rimane però la debolezza organizzativa sul territorio. Ormai è un dato acquisito. Le ragioni sono note. Sempre in difficoltà nelle consultazioni locali, dove più forti sono gli apparati dei partiti meglio strutturati. A parte alcune lodevoli eccezioni è ormai l'unica forza politica dove il marchio conta più del nome. Rimane un dato sempre misconosciuto: le campagne elettorali del M5S costano poche centinaia di euro. Le altre? Mai a nessuno viene in mente di conoscere le ragioni degli scandali tangentizi che vedono coinvolto il Pd con gli altri sodali dell'inciucio? Per molti politici la dazione illegale è il modo per fare le prossime campagne elettorali. Il M5S non è un fenomeno politico passeggero, come qualcuno ancora racconta e spera, usando troppa superficialità. E' vero che la sopravvivenza è dettata dalla politica di governo in particolare del Pd, ma ormai i Cinque Stelle hanno un proprio elettorato di riferimento e riescono a consolidarlo. Molto più volatile però di quello leghista che ha fatto presa su quello pentastellato molto meno di quanto si pensasse. I Cinque Stelle non esprimono solo protesta. Le percentuali raggiunte sono legate alle battaglie che i parlamentari grillini portano avanti da tempo. A partire dalla campagna per il microcredito alle imprese, finanziato con gli stipendi dei deputati e senatori e a favore del reddito di cittadinanza. Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico oggi sono personaggi noti al grande pubblico. Il movimento sembra essersi emancipato dal suo leader. Al netto del comizio di chiusura a Genova e di alcuni interventi pubblici, stavolta Beppe Grillo si è fatto da parte. Ha lasciato la ribalta ad alcuni dei più promettenti parlamentari. Dopo il veto sulle presenze in tv, alcuni di loro hanno iniziato a frequentare con assiduità talk show e salotti televisivi con ottimi risultati, considerando però che gli avversari sono ormai "sputtanati". Stando ai dati delle Regionali, sembra probabile che alle prossime Politiche il vincitore sarà scelto al ballottaggio. A sfidare il Partito democratico potrebbero essere proprio i grillini, oggi seconda forza politica in Italia. Molto dipenderà da cosa dirà Cecchetti dalla Fatal Riccione. Scherzo, però governare e fare opposizione sono due cose diverse. I cittadini se ne sono accorti e premiano la Tosi