sabato 13 giugno 2015

Na birra e un kilo e mezzo di coca

Edizione straordinaria: a Casa Madiba c’era chi pagava la birra, parola del Pentito dei centri sociali. Chi è costui? Non è dato saperlo, almeno non possono sapere il suo nome i destinatari dell’infamata a mezzo stampa, mentre lo sa ovviamente la Questura che ha preso la denuncia, la redazione di Quel che Rimane del Carlino che l’ha propagata e il denunziante (di questo però nessuno è molto sicuro). I Fatti. Il 12 giugno mattina le locandine fuori dai giornalai urlano lo scoop. Un non meglio identificato “pentito“, termine che di solito identifica chi tradisce un’organizzazione criminale in cambio di benefici vari ed assortiti, avrebbe denunciato Casa Madiba Network per vari motivi. Violenza privata, ma anche estorsione, perché, sempre secondo il galantuomo che viene definito “ex attivista“, a Casa Madiba o lavoravi gratis, o dovevi pagare 400€ al mese e la birra te la dovevi pagare. Pare che quest’ultimo elemento sia proprio quello che da più credito alla storia. Pagare la birra… inaudito. Posso usare una parola dura? Immorale. Se poi vicino non ti ci mettono almeno dei Tacos se ne dovrebbe occupare direttamente il Tribunale dell’Aja. Gli attivisti di Casa Madiba rispediscono le accuse al mittente, chiunque esso sia, e organizzando una conferenza stampa dove gli ospiti, i senzatetto, fanno delle dichiarazioni sconvolgenti. Elenchiamo: Quattrocento euro, tutti insieme, sono anni che non li vedono. E’ più facile che ne abbiano procurati a loro insaputa alle varie associazioni umanitarie ufficiali che, si sa, ottengono rimborsi e accedono a fondi. Non solo non gli sono mai stati chiesti soldi, ma addirittura gli attivisti ne hanno messi per loro a causa di spese urgenti (tipo permesso di soggiorno). A questi vanno aggiunte le risorse personali di tempo, lavoro e danaro abitualmente messe a disposizione perché questi “con la fissa dell’assistenza” sembra quasi ne facciano una questione di principio. Valli a capire. Casa Madiba è una grande famiglia… ma se qualcuno li dentro avesse 400 euro al mese da spendere solo per un affitto sarebbe un parente lontano. Un luogo occupato non è che sia proprio un resort. Dai oh! Anche l’Avvocato Paola Urbinati è intervenuta alla conferenza sia nel ruolo di difensore, anche se ancora deve capire cosa difendere da chi, sia in quanto portatore di istanza per il suo ambito professionale, elencando i motivi per i quali a dare informazioni sulle denunce prima ai giornali che agli interessati si pratica un’evidente stortura. Non dello stesso parere uno dei rappresentanti della Stampa, la giornalista di Quel che Rimane del Carlino, che ha dapprima tirato in ballo la tutela della fonte poi, stimolata sull’etica del giornalismo e sul diritto di replica, si è appellata al diritto di cronaca, in seguito si è fatta tirare il culo e se ne è andata. Una delle scene più meschine di sempre. Qualcuno, giuro che non lo conosco, prima che la giornalista se ne andasse ha voluto ricordare che: il diritto di cronaca è il diritto del cittadino di essere informato e non quello del giornalista di dire quel cazzo che gli pare. Scusate la parola giornalista. C’è da aspettarsi comunque che la professionista, perlomeno delle uscite ad effetto, renderà pan per focaccia agli irrispettosi Madibers. Facile da intuire, ma non per la questione personale, quella semmai faciliterà il compito che il Carlino pare essersi dato nelle ultime settimane. Palesemente contrario alle occupazioni ha condotto una campagna tutta sua a colpi di Pungiglione, rubrica che i più conoscono ormai come il Frustratone, una strana rubrica che pungere non punge, ma ronza forte. Senza alcuna traccia di sagacia, sebbene intrinsecamente promessa dal nome, sono state attaccate le occupazioni e i parlamentari che hanno solidarizzato, ma mai una parola sul kilo e mezzo di “bamba”, a sera, che nevicava sul Coconuts. Non è che il Frustratone ha dei freedrink da utilizzare nel locale di Paesani (quando lo riaprono)? E’ facile intuire che la naturale propensione del Resto del Carlino a dargli addosso agli occupanti e ai loro sodali, con articoli quali “I Grillini difendono Forza Nuova” e “Hannibal Lecter è lo zio di Giulia Sarti“, hanno fatto di quella redazione il veicolo naturale per l’offensiva che ha l’evidente scopo di delegittimare una realtà che sta procurando diversi grattacapi. Nessuna ipotesi sul chi e sul perché, non siamo purtroppo sprovvisti di pentito da Redazione, ma un interrogativo su tutti. Dopo l’articolo su quanto sono bravi i fratelli Paesani, rianimatori delle notti riminesi e portatori di indotto, possiamo aspettarci anche un bel redazionale sulle molte attività di assistenza, a titolo gratuito, offerte dal “Racket” Madiba? Ho un presentimento…. no. Volete sapere da dove arriva il sospetto? Dal semplice fatto che quando nei locali qualcuno suona Maracaibo di Lu Colombo le uniche parole che sanno tutti e che tutti urlano come matti sono: “Rum e Cocaina, Za’ Za‘”. C’è stato un momento in cui si è cantato “We are del World“, ma.. è durato poco. P.S. “C’è chi ha parlato di prostituzione intellettuale, ma c’è una differenza tra una prostituta e certi giornalisti: ci sono cose che una prostituta non fa. Per questo esistono le escort” [Daniele Luttazzi] 
@DadoCardone
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