domenica 28 giugno 2015

Guerra? Vedremo presto

Che vi sarebbe stata in Europa una guerra in tempi brevi, il Cancelliere lo diceva da un pezzo. Tanto che il Blog la quota alla pari. Ieri lo ha confermato lo storico ed esperto militare americano Stephen Cohen, scrivendo che l'ultima decisione di Nato e Usa di dislocare grandi masse di mezzi pesanti al confine russo" è una mossa radicale che realizza quanto voleva la Nato da almeno quindici anni". Cohen ricorda infatti che è la prima volta che la Nato può spiegare un esercito imponente a poche centinaia di metri, si potrebbe dire, dal confine russo. Cento chilometri da San Pietroburgo, dicevamo noi poche settimane fa. Ovviamente la Russia secondo Cohen, dovrà reagire: " e questo porterà l'escalation e la guerra". Incassato l'autorevole avallo a quanto dicevamo dal noto professore dell'Università di Princeton il problema è solo "dove e quando" scoppierà il conflitto. Il pretesto di guerra può nascere ovunque (il Cancelliere propende per la Transnistria) anche se a Giulietto Chiesa non piace chiamarla così'. Più importante del "dove" è il "quando". Su questo riportiamo ancora l'opinione del nostro massimo commentatore. Secondo il Cancelliere la Nato da un punto di vista militare ha una data che non può superare. Diciamo il 2016. Dopo quell'anno entreranno in servizio nell'esercito della Federazione Russa alcuni sistemi d'arma molto "difficili" per la Nato, che ne ridurrebbero la forza offensiva. Sostanzialmente si tratta di due categorie di sistemi d'arma che oggi sono in collaudo od in preserie. I sistemi ipersonici legati al Progetto 4202 ed i missili Sarmat e Yars, capaci di superare la rete ABM americana, che la Nato sta febbrilmente completando in Est Europa. Vi sono poi i sistemi più propriamente difensivi come l'antiaereo-antimissile S500 che renderebbero molto più difficile "l'attacco fulmineo" detto PGS, già in stato avanzato. Da questa gara contro il tempo dei due schieramenti dipenderà il nostro futuro. Ovviamente anche se la Nato "attaccasse" nel suo "momento migliore" (2016), per l'Europa non sarà uno scherzo.
Woland

PS Dell'intervista del Prof. Cohen, guarda caso, pur essendo americano, non vi è la minima traccia sui media occidentali (non parliamo di quelli italiani)